Da qualche giorno è scoppiato all'interno del Movimento 5 Stelle il caso "Rimborsopoli", come definito da alcuni giornali, che vede coinvolti per il momento due parlamentari grilliini. I nomi sono quelli di Andrea Cecconi e Carlo Martelli, rei di non aver restituito circa novantacinquemila euro (in due) dei soldi che il Movimento versa al fondo del microcredito fin dal suo primo ingresso in parlamento. Il tutto si sarebbe risolto con la restituzione di tale somma mancante e, molto probabilmente, con la rinuncia a candidarsi alle ormai prossime Elezioni politiche che si terranno il 4 marzo da parte dei due esponenti pentastellati.

La faccenda però non è ancora materialmente chiusa, al di là delle polemiche e degli inevitabili attacchi da parte degli avversari politici. Il buco in effetti si è ulteriormente allargato ed all'appello mancherebbero circa un milione e mezzo di euro.

Da dove parte il tutto?

Un servizio de Le Iene pubblicato in rete pochi giorni fa avrebbe fatto scaturire la bufera sul gruppo politico guidato da Luigi Di Maio. Nel servizio, una fonte anonima ha denunciato questo meccanismo di "raggiro" escogitato per potersi tenere i guadagni maturati in cinque anni di legislatura, indicando in una decina le persone coinvolte. Il sistema consisterebbe nell'effettuare il bonifico, in modo tale da ottenere la ricevuta per l'avvenuto versamento da mostrare online sul sito del M5S.

Il secondo passo è però quello di annullare il bonifico entro le successive 24 ore in modo da intascare la somma che, da regolamento pentastellato, va versata al fondo di microcredito per le imprese.

'Un tradimento dei nostri principi

"Alcuni portavoce hanno violato le nostre regole e non hanno donato tutto quello che avrebbero dovuto.

Un tradimento dei nostri principi ed alla fiducia dei nostri iscritti. Per questo saranno cacciati dal Movimento e si sono impegnati a rinunciare all'elezione. La stragrande maggioranza dei nostri portavoce hanno ottemperato gli impegni presi e infatti nel fondo per il microcredito ci sono oltre 23 milioni di euro."

Queste sono le parole del candidato premier Luigi Di Maio in un post sul suo profilo Facebook, dove insieme all'inviato de Le Iene, Filippo Roma, visiona i documenti che certificano l'avvenuta restituzione di quasi 150,000 euro da parte sua, destinate sempre al fondo del microcredito.

'Di Maio ricorda Craxi con il mariuolo Mario Chiesa'

Non si è fatta attendere la stoccata di Matteo Renzi contro i grillini, l'ex premier ha addirittura paragonato quanto accaduto ad un episodio che ha cambiato la storia politica italiana, decretando di fatto il tramonto della Prima Repubblica con il caso 'Tangentopoli'.

"Si sono trasformarti in un’Arca di Noè che sta imbarcando truffatori, scrocconi, riciclati e massoni", ha rincarato la dose il segretario dem nell'intervista rilasciata nello studio di "Otto e mezzo" andato in onda su La7.