Domani, 4 aprile, inizieranno le consultazioni tra il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, i presidenti di Camera e Senato e a seguire i leader dei vari gruppi politici, per capire chi potrebbe effettivamente diventare il leader del prossimo governo. Mentre il centrodestra spinge per Matteo Salvini quale Presidente del Consiglio, il leader del movimento 5 stelle, Luigi Di Maio, ha proposto una nuova tipologia di soluzione, un “contratto di governo” come da lui stesso definito, da stipulare o "con la Lega o con il Partito democratico".
Per Di Maio, infatti sarebbe impossibile coalizzarsi con Berlusconi e quindi la grande esclusa dei grillini è Forza Italia.
Lo scenario che si prospetta è comunque complicato, e questo giro di consultazioni potrebbe essere solo il primo di una lunga serie che potrebbe portare allo stallo del paese per molto tempo. Ma quali sono gli scenari che si potrebbero effettivamente presentare?
Governo tra M5S e centrodestra
Come detto dallo stesso Di Maio, una soluzione auspicabile per i grillini sarebbe quella di coalizzarsi con la Lega ma senza Forza Italia. Berlusconi, infatti, è una figura troppo in contrasto con quelli che sono gli ideali di Politica dei pentastellati, su cui hanno fondato tutta la loro credibilità.
Ma è pur vero che Salvini non sembra ben disposto a formare un governo con i 5 Stelle da solo, senza l'appoggio di Forza Italia, in quanto come leader del centrodestra ha sicuramente una posizione di vantaggio rispetto ai grillini in termini di voti, mentre da solo sarebbe in minoranza. Alla fine, il pentastellato potrebbe cedere a una alleanza con l’intero centrodestra se questo acconsentisse però a votarlo quale presidente del Consiglio.
Coalizione tra M5S e Lega
Al Movimento 5 Stelle serve un centinaio di deputati per poter governare. Quindi basterebbe una alleanza con la sola Lega. Anche perché tra i due movimenti sono molti i punti in comune a livello programmatico. Ma se si realizzasse un tale scenario, pur essendo in minoranza a livello numerico, Salvini non accetterebbe comunque un governo non paritario con i grillini.
Unica soluzione: un presidente gradito ai due schieramenti e una parità di ministri scelti.
M5S con appoggio esterno del Pd
Sembrava una prospettiva irrealizzabile fino a poco tempo fa, ma ultimamente una minoranza del Pd, capeggiata da Andrea Orlando sembrerebbe favorevole a tale sviluppo. Sia perché un accordo tra 5 Stelle e Lega sembra ancora lontano sia perché se si andasse nuovamente alle urne il Pd potrebbe perdere altri voti, in favore proprio dei pentastellati, rischiando di raggiungere il minimo storico di preferenze.
Coalizione tra centrodestra e centrosinistra
A livello di numeri, sarebbe un governo fattibile. Al centrodestra infatti mancano solo 80 parlamentari per avere la maggioranza.
Numero che potrebbe essere raggiunto grazie proprio al Pd. In questo caso i pentastellati resterebbero esclusi da un nuovo governo di larghe intese come quello Letta del 2013. Ma sembra che la sinistra sia restia a tale possibilità.
Governo del Presidente
Se non si trova un accordo in un tempo ragionevole, Mattarella potrebbe optare per un "governo del presidente", ovvero affidare l’incarico di formare l'esecutivo a una persona super partes, appoggiata da tutti i partiti, con lo scopo di modificare la legge elettorale e tornare quindi alle urne.