Il 3 aprile scatteranno le consultazioni al Quirinale, affinché si arrivi alla formazione di un nuovo governo. I rapporti di forza sono ormai chiari: movimento 5 stelle primo partito nazionale, e Lega partito principale della coalizione di centrodestra, con Silvio Berlusconi che non intende passare in secondo piano, e che in questi giorni ha ottenuto l'importante vittoria di garantirsi l'elezione di Maria Elisabetta Alberti Casellati, prima donna presidente del Senato.
Questa decisione è stata presa dopo una serie di delicati confronti, durante i quali l'ex cavaliere aveva proposto come prima scelta per lo scranno più alto di Palazzo Madama, il fedelissimo Paolo Romani.
Il Partito Democratico, dal canto suo, ha annunciato più volte di non voler entrare in intrecci di governo, mentre resta ancora da capire quale sarà il ruolo della terza colonna del centrodestra: Fratelli d'Italia di giorgia meloni.
Governo di centrodestra
Di cosa discuterà Giorgia Meloni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella? Quale sarà il ruolo che Fratelli d'Italia vorrà assumere in Parlamento? Il nodo cruciale da sciogliere concerne la volontà di appoggiare o meno un eventuale governo Lega-M5S, sempre che il capo dello Stato si muova in questa direzione.
La Meloni in questi giorni ha tentato di dettare la linea del suo partito in cui non c'è alcuna spaccatura, ma soltanto un aperto dialogo tra i suoi componenti.
La leader e cofondatrice di FdI vede come unica strada percorribile quella di un governo di centrodestra, dicendosi sicura che i circa 50 voti che mancano alla coalizione per poter ottenere la maggioranza si possano raggiungere.
L'ex ministro per la gioventù, inoltre, ha rigettato categoricamente l'ipotesi che Mattarella possa affidare un mandato esplorativo per la formazione di un governo Movimento 5 Stelle-Partito Democratico.
Sostegno o ferma opposizione?
Le parole dell'ex vicepresidente della Camera sono state piuttosto decise, anche se non hanno contribuito a sciogliere una serie di dubbi. Il PD, tramite Ettore Rosato, ha già stralciato l'ipotesi che i democratici possano dare voti alla destra per la formazione di una maggioranza, e qualora i 50 voti mancanti non dovessero realmente arrivare al centrodestra, Fratelli d'Italia si ritroverebbe inevitabilmente di fronte a un bivio.
L'ex capogruppo alla Camera Fabio Rampelli ha consigliato di osservare l'evoluzione della situazione, per poi inserirsi in un'eventuale alleanza M5S-Lega, facendo un po' da "grillo parlante" della maggioranza, ovvero dispensando utili consigli. L'alternativa è quella di portare avanti una ferma opposizione di destra, con il rischio però di risultare irrilevanti politicamente, visti anche i numeri decisamente esigui di cui dispone il partito: lo scorso 4 marzo, infatti, Fratelli d'Italia ha visto eletti 32 deputati e 18 senatori.