Trattative governo: il resoconto della giornata politica

23.01 - Nella giornata di domani si terrà la direzione del Partito Democratico. Matteo Renzi continua a mantenere le redini del partito, ma spera di evitare di arrivare alla conta. C'è grande attesa per la relazione di Maurizio Martina: il segretario reggente si renderà protagonista di una relazione dai toni concilianti o tirerà avanti sulla linea messa in campo negli ultimi giorni? Di certo quella di domani sarà una giornata molto importante per il presente e per il futuro del PD, con il rischio di una nuova frattura che diventa di ora in ora sempre più concreto.

20:35 - Arrivano le dichiarazioni di Matteo Richetti che critica il documento lanciato quest'oggi dall'ala renziana del Partito Democratico: "Io non ho sottoscritto quel documento che chiede di non contarsi, contandosi. Rischia di diventare qualcosa difficile da comprendere”.

20:27 - Dopo la direzione del Partito Democratico che si terrà domani pomeriggio alle ore 15:00, la palla passerà al Presidente della Repubblica che dovrà indicare il percorso ad seguire. In tal senso, nella giornata di venerdì, Sergio Mattarella potrebbe decidere di indire un nuovo giro di consultazioni.

19:50 - La situazione che si sta vivendo in queste ore nella politica italiana è piuttosto drammatica: dopo il probabile no della direzione del Partito Democratico al dialogo tra i dem ed il Movimento 5 Stelle, la palla passerà nuovamente al Capo dello Stato che dovrà decidere quale strada intraprendere per uscire da una crisi che rischia di diventare di natura istituzionale.

Allo stato attuale, dopo quasi 60 giorni dalle elezioni del 4 marzo, non è più possibile indire nuove elezioni politiche entro il mese di giugno e dunque, almeno fino a ottobre, sarà impossibile tornare a votare. Per questo motivo dunque, è assolutamente necessario formare un governo che possa traghettare l'Italia alla nuova fase elettorale, ma al momento il Presidente della Repubblica ha davvero pochissime carte da giocarsi per uscire dallo stallo.

L'unica sembra essere quella del governo del Presidente, ma anche questa strada sembra essere piuttosto stretta: sia il Movimento 5 Stelle che la Lega infatti, si sono detti indisponibili a partecipare ad un governo del genere. Dunque, l'unica strada perseguibile da Mattarella potrebbe essere quella di un governo di minoranza: un governo che in ogni caso sarebbe piuttosto debole ed avrebbe come unico obiettivo quello di traghettare il Paese verso nuove elezioni che dovrebbero tenersi a giugno.

Il momento è delicato e il Presidente della Repubblica aspetta il PD: dopo la direzione prenderà la parola e indicherà la strada da seguire.

18:25 - All'interno del PD intanto continua in modo piuttosto acceso la discussione in vista della direzione fissata per domani. Nella giornata di oggi lo stesso Matteo Renzi - intervenuto nel corso di una riunione con i senatori dem - avrebbe cercato di spiegare che il documento firmato da 72 deputati e 39 senatori - lanciato da Guerini - mirava all'unità del partito. L'ex segretario del PD inoltre, ha espresso un augurio molto chiaro: ossia che il dibattito che andrà in scena domani non venga colto come un pretesto per rompere, nella speranza che la discussione possa concludersi senza conte, con un risultato unitario.

17:35 - Se dovesse naufragare, come sembra, l'ipotesi di un governo tra PD e Movimento 5 Stelle, l'asse delle trattative per la formazione di un esecutivo potrebbe nuovamente spostarsi a destra, con Matteo Salvini a giocare un ruolo da protagonista assoluto. Il leader della Lega ha più volte sottolineato la sua contrarietà a ipotesi che prevedano governi tecnici o istituzionali ed ha invece caldeggiato la possibilità di costituire un governo con i grillini. Nelle ultime ore, come alternativa ad un governo di legislazione, Salvini starebbe valutando anche l'ipotesi di dar vita ad un governo di tutti, che abbia però un unico obiettivo: quello di realizzare una legge elettorale che possa garantire al Paese le governabilità.

Il leader delle Lega sarebbe intenzionato ad introdurre un premio di maggioranza al Rosatellum - vale a dire la legge elettorale ancora in vigore - con l'obiettivo di dare la possibilità a chi ha preso più voti degli altri di governare il Paese.

16:01 - Arriva la risposta da parte di Matteo Salvini a Luigi Di Maio: "Non intendo rispondere a insulti e sciocchezze su soldi e poltrone. Per noi la lealtà e la coerenza valgono più dei ministeri. Voglio dare un governo agli italiani, se i grillini preferiscono litigare lo faremo da soli. Credo che bloccare anche la partenza dei lavori delle commissioni parlamentari sia da irresponsabili".

15:35 - In casa PD è scoppiata la polemica per la nascita del sito senzadime.it, creato da un militante del Partito Democratico di fede renziana, Alberico De Luca, il quale ha dato vita a questa piattaforma nella quale viene indicato l’orientamento di ogni singolo componente della Direzione Nazionale, sulla base delle dichiarazioni espresse sui social o attraverso dichiarazioni rilasciate alla stampa.

Questa iniziativa ha provocato le vibranti proteste di Dario Franceschini: "Quando in una comunità politica, alla vigilia di una discussione seria che riguarda il partito e il Paese, arriva a realizzare una cosa del genere, allora significa che esiste qualcosa di profondo che non va". Anche il segretario reggente del PD, Maurizio Martina, si è esposto contro la creazione di questo sito: "Leggo dell'esistenza di un sito che ha classifica i componenti della nostra direzione PD sulla base delle opinioni espresse a proposito del dialogo con il M5S. Siamo arrivati a questo? Voglio credere per tutti di no e mi aspetto che questo sito possa essere chiuso al più presto. Esiste un limite che non dovrebbe essere mai valicato".

14:22 - La netta presa di posizione di Luigi Di Maio nei confronti di Matteo Salvini non fa altro che allontanare ulteriormente la possibile riapertura del forno tra il Movimento 5 Stelle e la Lega per la formazione di un nuovo governo che possa includere al suo interno anche Forza Italia di Silvio Berlusconi. La chiusura del leader grillino è stata dura e, complice il no del PD alla formazione di un governo con i 5 Stelle, complica ulteriormente lo scenario politico.

13:21 - In casa PD nel frattempo continuano le trattative interne per presentarsi alla direzione di domani senza spaccare il partito. In queste ore l'ala renziana dei dem avrebbe presentato un documento costituito da 3 punti fondamentali:

  • Evitare le conte interne
  • Situazione generata da irresponsabilità di Movimento 5 Stelle e Lega
  • Sì al confronto, ma no alla fiducia ad un governo guidato da Di Maio o Salvini

Allo stato attuale il documento sarebbe stato firmato da 77 deputati su 105 e da 39 senatori su 52.

Tra i firmatari ci sarebbero anche i due capigruppo Delrio e Marcucci. Dunque il Partito Democratico, su iniziativa dell'ala che fa riferimento all'ex Premier, starebbe provando ad evitare un ulteriore divisione che porterebbe il PD verso l'autodistruzione. Al momento però, la distanza tra le diverse correnti resta molto forte ed è difficile immaginare che un accordo totale possa essere raggiunto in tempo per la direzione di domani.

12:31 - Luigi Di Maio attacca duramente il leader della Lega: "Non è possibile nessun governo del cambiamento con Berlusconi e il centrodestra. Salvini ha cambiato idea e si è piegato a lui solo per le poltrone. Si torni subito al voto!

10:54- In attesa della direzione del Partito Democratico, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella starebbe studiando tutte le possibili soluzioni in campo: una delle ipotesi potrebbe essere quella di affidare un incarico vero e proprio - in tal caso il nome più accreditato sembra essere quello di Matteo Salvini - senza passare attraverso un'esplorazione, ma per percorrere una strada del genere, il Capo dello Stato dovrebbe ricevere delle rassicurazioni preliminari: in altre parole, Mattarella affiderà l'incarico a chi gli dimostrerà di avere i voti per poter formare un governo.

In alternativa il Presidente della Repubblica potrebbe decidere di mettere sul piatto la cosiddetta 'soluzione d'emergenza', vale a dire quella di un Governo del Presidente: un esecutivo al quale dovrebbero prendere parte tutti per senso di responsabilità nei confronti del Paese che ha bisogno di essere governato. In tal senso però, Movimento 5 Stelle e Lega hanno già sottolineato la loro contrarietà ad una soluzione del genere e dunque, anche la strada di un governo di questo tipo sembra essere piuttosto stretta.

09:28 - Intervenuto ai microfoni di 'Circo Massimo' in onda Su Radio Capital, il fresco Presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fredriga, ha dichiarato. "Al momento credo che l'unica strada ipotizzabile sia quella di un riavvio della trattativa di tutto il centrodestra con il Movimento 5 Stelle.

senza alcun veto. Il PD ha portato avanti politiche opposte alle nostre, non vedo compatibilità tra di noi".

09.10 - Se, come sembra, il tentativo di dialogo tra PD e Movimento 5 Stelle dovesse naufragare sul nascere, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella si troverà nelle condizioni di dover giocare una carta per uscire dalla situazione di stallo che sta accompagnando l'Italia da quasi 60 giorni. In quest'ottica, l'asse delle trattative per la formazione di un nuovo governo potrebbe spostarsi di nuovo a destra, con la coalizione formata da Salvini, Berlusconi e la Meloni ad avere nuovamente l'iniziativa. In tal senso, il leader del Carroccio potrebbe avere due strade davanti a sé:

  • Ricevere un incarico dal Presidente della Repubblica e andare a cercare in Parlamento i voti per formare un governo.
  • Decidere di percorrere la strada di un governo di transizione, magari guidato da Giorgetti, per dar vita ad una nuova legge elettorale che possa portare il Paese al voto nel più breve tempo possibile.

08.51 - Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha deciso di rompere gli indugi e, intervenendo a Grumello del Monte - nel corso della festa del Carroccio - ha dichiarato: "Proverò a cercare in Parlamento quella forza per ci consenta di fare le cose che ci chiedono gli italiani.

Ci proverò fino all'ultimo, ma lo farò partendo dal centrodestra che è la prima coalizione e ha vinto le elezioni, vincendo poi anche in Molise e in Friuli".

08:32 - In questi giorni la politica italiana è in attesa delle decisioni del Partito Democratico che si riunirà nella giornata di domani per decidere la linea da tenere in relazione ad una possibile alleanza con il Movimento 5 Stelle. Allo stato attuale la sensazione è che - dopo le parole rilasciate nei giorni scorsi da Matteo Renzi - ci sia poco spazio per l'apertura di un tavolo con i grillini. Da venerdì dunque, se questa sensazione dovesse essere confermata, il Paese potrebbe ritrovarsi nello stallo più totale, ripartendo di fatto dalla situazione di partenza.

A quel punto, il Presidente della Repubblica potrebbe decidere di imprimere la svolta, affidando un incarico e questa volta, il prescelto potrebbe essere Matteo Salvini. Il leader del Carroccio infatti sembra intenzionato ad esporsi in prima persona, provando a riaprire il 'forno' con il Movimento 5 Stelle per la formazione di un governo. Da parte del numero uno della Lega invece, è arrivata la netta chiusura nei confronti del Partito Democratico di Matteo Renzi.

Siamo arrivati alla vigilia della direzione del Partito Democratico che dovrà sancire in modo definitivo il no dei dem alla proposta arrivata da parte del Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio di sedersi attorno ad un tavolo per firmare un contratto di governo alla tedesca. Dopo la netta chiusura ai grillini di Matteo Renzi nei confronti dei grillini, arrivata nel corso della trasmissione "Che tempo che fa" di Fabio Fazio in onda domenica sera su Rai 1, l'esito della direzione del PD appare piuttosto scontato, con il no al dialogo con i 5 Stelle che - al di là delle divisioni che stanno emergendo in queste ore tra i dem - dovrebbe essere ratificato. A quel punto la palla passerà al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che dovrà decidere la prossima mossa da compiere. Nella giornata di ieri sono arrivate due importanti novità da parte della Lega: la prima riguarda le parole di Giancarlo Giorgetti, il quale ha aperto alla possibilità di far partire un governo di scopo, con l'obiettivo di realizzare una legge elettorale che possa poi portare nel più breve tempo possibile il Paese di nuovo al voto. La seconda novità riguarda il leader del Carroccio Matteo Salvini, il quale potrebbe decidere di accettare l'incarico, nel tentativo di formare una maggioranza che veda la coalizione di centrodestra governare con il Movimento 5 Stelle.

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