Già commissario alla spendig rewiew del governo Letta, l'economista Carlo Cottarelli incaricato dal Capo dello Stato Sergio Mattarella di formare il nuovo governo ha già messo a punto alcune linee guida per quanto riguarda molte delle questioni considerate già da tempo "bollenti" dal popolo italiano: ovvero pensioni, tasse e legge di bilancio. E' proprio quest'ultima il primissimo punto su cui Cottarelli vorrebbe lavorare, presentandola fin da subito. E precisa che in caso di fiducia si dimetterà ad inizio 2019, in caso contrario si dimetterà e gestirà solo le probabilissime elezioni di dopo agosto 2018.
Una figura neutrale che rassicura sia i mercati finanziari sia l'Europa da una ipotetica deriva populista italiana, ma sarà una storia abbastanza breve, perché comunque si sta già pensando di traghettare il paese appunto verso nuove elezioni, approssimativamente previste dopo l'estate 2018.
Pensioni e legge Fornero
Per quanto riguarda il punto che preme di più agli italiani, ovvero la tanto odiata legge Fornero, potrebbe rimanere lì dove sta, per la semplice ragione che la sua eliminazione potrebbe far lievitare i conti pubblici, un altro punto che secondo Cottarelli non sembra interessare a nessuno. Aggiunge che le riforme sulle pensioni sono state approvate essenzialmente per contrastare l'effetto "invecchiamento" della popolazione italiana.
Perciò la spesa pensionistica resterà più o meno stabile sui livelli attuali fino al 2045, almeno secondo quanto riportano le previsioni.
Mercati finanziari e debito pubblico
Sembra inoltre che sappia che i tassi di interesse non faranno che aumentare in tutta l'Europa, e a causa di ciò l'Italia potrebbe entrare in una fase di recessione.
Questo perché diminuendo il Pil, il debito pubblico aumenterà sensibilmente. Le considerazioni personali di Cottarelli ad un esecutivo fra Lega e Movimento 5 Stelle non sono buone riguardo all'accettazione della nomina a ministro, perché secondo questi due partiti bisognerebbe spendere di più per poter abbassare il debito: una mossa che Cottarelli non condivide.
Le parole chiave perciò sono "ridurre il debito pubblico" innanzitutto, perché questo si tradurrebbe in una maggiore indipendenza dell'Italia dagli speculatori che intendono attaccarla. Ovviamente questa sarebbe la strada più difficile e più lunga, ma probabilmente l'unica percorribile.