Fino a due giorni fa, l'Italia aveva come futuro Presidente del Consiglio il professore Giuseppe Conte; oggi, invece, il nostro paese si è svegliato con un nuovo futuro, che sarà nelle mani di Carlo Cottarelli, incaricato di formare un governo. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha messo un veto al ministero dell'Economia, non accettando la nomina del professore Savona, ed è per questo saltato l'esecutivo Lega - 5Stelle. Cosa pensa Cottarelli dei temi centrali che interessano il paese?

Cottarelli: dichiarazioni dopo il 4 marzo

Dopo un incontro avvenuto questa mattina Carlo Cottarelli, economista che condivide come sua forma mentis la linea del rigore e dell'austerity, ha accettato l'incarico conferitogli dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Il programma che presenterà il nuovo premier italiano sarà davvero penalizzante per cittadini e imprese? Cosa pensa Cottarelli riguardo ai temi cari al paese?

Carlo Cottarelli avrà il compito di preparare una spending review che scongiuri l'aumento dell'Iva, oltre a quello di rassicurare i mercati finanziari e l'Europa. Ma otterrà la fiducia? Qual è il pensiero del nuovo premier su alcuni argomenti importanti quali debito pubblico, tasse, evasione, Europa e euro?

Secondo le dichiarazioni fatte da Carlo Cottarelli, su questi argomenti dopo le elezioni del 4 marzo, il futuro premier ha espresso preoccupazione riguardo all'aumento del debito pubblico nel caso in cui si procedesse all'abrogazione della legge Fornero, quindi, è scontato che questa non sarà certamente nei suoi piani.

La riforma della legge Fornero secondo Cottarelli porterebbe entro due anni (quando i tassi d'interesse aumenteranno in tutta Europa) ad una nuova recessione per l'Italia con un deficit in aumento dovuto alla diminuzione del Pil e il problema spread incombente.

Preoccupazioni per deficit, tasse e pensioni

In un'intervista fatta a Cottarelli, proprio dopo le elezioni, ha dimostrato di essere preoccupato che potesse ripresentarsi quanto successo nel 2011-12, quando si era diffusa la convinzione che la soluzione al problema dell'aumento del debito fosse la bancarotta.

Finché alla direzione della BCE ci sarà Draghi la situazione finanziaria europea non sarà preoccupante, ma quando lui non ci sarà più le cose potrebbero cambiare. L'idea di Cottarelli sul deficit pubblico è ben precisa "liberarci in modo graduale" di esso.

Riguardo alle tasse, e alla flat tax proposta dal centro destra, ridurle porta ad una momentanea crescita, ma poi si torna al livello di partenza se non ad uno più basso.

I partiti secondo il futuro presidente del consiglio devono ricercare la sicurezza dei conti pubblici, e adesso che si è giunti ad una stabilizzazione del rapporto tra debito pubblico/Pil, bisogna ambire a ridurlo.

Anche l'esecutivo Renzi è stato criticato da Cottarelli: i bonus tra cui quello per le mamme e bebè, non affrontano il problema "demografico" (opinione la sua condivisibile, i giovani e le coppie non fanno figli dato il futuro incerto e la mancanza di lavoro, il bonus non può risolvere la mancanza di stabilità e l'incertezza per il futuro data da precarietà e disoccupazione).

Inoltre, l'Italia può "alzare la voce in Europa" , secondo Cottarelli, solo dopo che i conti saranno in regola.

Per quanto riguarda l'Euro ha dichiarato che ci siamo "adattati male a vivere con l'euro" anche perché un tempo si usava la svalutazione "per recuperare competitività" oggi non si fa più ciò. Inoltre l'uscita dall'euro non è auspicabile, "i salari reali sarebbero tagliati e quindi ci sarebbe meno potere d'acquisto".

Riguardo all'abolizione dell'art. 18, il parere del futuro premier è che il governo dovrebbe occuparsi di lotta all'evasione fiscale e alla burocrazia, non di riformare le pensioni. In Italia le riforme previdenziali degli ultimi anni sono state necessarie, la spesa per queste rimarrà più o meno stabile fino al 2045 e poi scenderà, essendo alta però dev'essere bilanciata, modificando altre voci nei conti.

Il pensiero del futuro premier è prudente, mentre la logica della Lega e dei pentastellati più azzardata, si basa sulla richiesta di più elasticità all'Europa, provando a rischiare per rilanciare l'economia e produrre un aumento del Pil. Una scelta considerata pericolosa da alcuni economisti. Ma ora ci si chiede potrà lavorare il nuovo esecutivo? Avrà la fiducia? Per l'Italia il futuro è ancora una volta in bilico e tra mille incertezze.