Tutto pronto per la formazione del nuovo governo. Dopo mesi d’attesa, sembra che la soluzione al conflitto sia arrivata. Il Quirinale sarebbe intenzionato a convocare per oggi pomeriggio le delegazioni del Movimento 5 Stelle e la Lega. Le due formazioni politiche sono finalmente arrivate ad un accordo sul nome del premier, l’unico nodo da sciogliere dopo l’intesa sul programma di governo. A meno che non ci siano delle sorprese, la convocazione del presidente Sergio Mattarella sarà ufficializzata entro la mattina di lunedì.
Le dichiarazioni di Luigi Di Maio
Il leader del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, ha detto che non sa se andrà lui personalmente a svolgere il ruolo di presidente del Consiglio o sarà solo un altro membro del governo. “Ormai ci siamo quasi. Credo che lunedì o martedì potrò sostenere i nostri candidati sindaci dal governo del Paese […] Di certo – ha spiegato – sono riuscito a portare al governo il vero leader, che è il programma del Movimento 5 Stelle”. Le dichiarazioni, come al solito, sono state rilasciate in una trasmissione in diretta su Facebook da Imola. Di Maio resta uno dei politici italiani più social.
La posizione di Matteo Salvini
Il leader della Lega, Matteo Salvini, ha spiegato che in democrazia sono gli elettori che decidono.
Il leader ha risposto a chi ha chiesto un commento sulla possibilità di Silvio Berlusconi come premier del governo. Perché negli ultimi giorni il leader di Forza Italia si è autocandidato a palazzo Chigi. “Non sono mai stato così tranquillo come ora – ha detto Salvini – ed è per questo che ho tanta voglia di fare qualcosa per l’Italia”.
“Parlare per se stessi va bene – ha aggiunto -, ma io credo di parlare nel nome di milioni di elettori che hanno voluto un vero cambiamento, quel cambiamento che non c’è stato negli ultimi anni in Italia. Penso di poter dare una risposta concreta non solo ai sostenitori della Lega ma a tutti quelli del centrodestra”.
L’Italia, un laboratorio politico
Come spiega l’analista spagnolo Jesús Torquemada, l’Italia è in questo momento il laboratorio di un esperimento inedito e molto interessante. Si saprà con il tempo se le conseguenze sono negative o positive, ma per adesso è cruciale. Si sta per formare un governo di coalizione tra due formazioni politiche che hanno politiche economiche non solo diverse ma decisamente opposte. La Lega vuole ridurre le tasse, mentre il M5S spera di aumentare la spesa sociale. Entrambi hanno questi obiettivi nel loro programma di governo. Cioè, raccogliere meno soldi per via fiscale ma comunque spendere di più.
Tutto questo in un Paese che ha un debito pubblico immenso, più del 130 per cento del Pil.
La logica direbbe che bisognerebbe aumentare il debito e il deficit.
Così distanti, così vicini
Questo poterà inevitabilmente l’Italia a superare i limiti fissati dall’Unione europea. Ma in questo il Movimento 5 Stelle e Lega restano d’accordo. Entrambi vogliono scontrarsi con Bruxelles e le sue regole. Sono disposti anche ad uscire dalla zona euro – come addirittura si leggeva nella prima bozza di contratto -. Sono anche d’accordo sulla necessità di non ammettere più rifugiati ed espellere molti di quelli che sono già arrivati sul territorio italiano, nonostante logisticamente sia abbastanza complesso farlo.
“Abbiamo già fatto un lavoro che non è mai stato fatto nella storia della Repubblica italiana”, ha dichiarato Salvini e a ragione.
È stato fatto un programma spiegato in tutti i suoi punti, con scadenze mensili. “I temi che ci chiedono di più sono quelli sulla sicurezza – ha aggiunto - sull'immigrazione, sulla legittima difesa, da subito una riduzione fiscale”.
Il nuovo governo italiano sarà dunque fatto da formazioni di estrema destra con idee di sinistra. È la prima volta che un esperimento simile prende vita in Europa.