Romano classe 1948, una laurea in giurisprudenza e professore ordinario di Economia Politica all'Università Tor Vergata, il distaccamento di via Colombia 2. Si tratta di Giovanni Tria, il nostro nuovo ministro dell'Economia e delle Finanze e ex consigliere di Brunetta, con una ricca carriera alle spalle di oltre 35 anni in cui si sono susseguiti incarichi a dir poco prestigiosi. Europeista e sostenitore della flat tax, ha preso parte nel 2005 al gruppo di lavoro per il programma di Forza Italia.

Il curriculum

Giovanni Tria ottiene una laurea in giurisprudenza nel 1971 e da quel momento la sua carriera inizia a decollare, sono tanti gli incarichi che si susseguono: prima l'impegno universitario come professore ordinario alla facoltà di Economia politica, poi co-direttore del Master "Economia dello Sviluppo e Cooperazione Internazionale" e infine preside della facoltà di Economia dell'Ateneo romano Tor Vergata.

Direttore del Center in Economics and International Studies, membro dell'Oecd Innovation Strategy Expert Advisory Group e vice Chair del Committee for Information, Computer and Communication Policy, delegato al Consiglio di Amministrazione dell'Organizzazione internazionale del Lavoro (Oil) e tra il 2008 e il 2017 presidente della scuola nazionale dell'Amministrazione.

Fra le sue più importanti esperienze in ambito economico, ha preso parte a un'iniziativa promossa dalla World Bank con l'incarico di consulente per lo sviluppo in Etiopia ed Eritrea. Nel suo curriculum non manca certo la voce delle conoscenze linguistiche, inglese e francese al più alto livello di studio scritto e parlato.

Euro e flat tax

Il ministro del governo Conte penta-leghista esprime la sua stima nei riguardi di Savona e La Malfa rilasciando un commento per Formiche.net, pubblicato il 14 maggio 2018, all'interno del quale sostiene che sia la Germania a doversi far da parte e uscire dall'euro dal momento che il surplus economico tedesco non sarebbe compatibile con il regime di cambi fissi vigente nell'eurozona.

Tria, lontano dall'idea di Savona di elaborare un piano per l'uscita dall'euro, interviene pubblicamente in accordo con l'ex-ministro Renato Brunetta e in un articolo pubblicato da Il Sole 24 Ore sostiene che non abbia ragione chi preme per l'uscita del nostro paese dalla moneta unica, come se fare parte dell'eurozona fosse in assoluto il male più grave per l'Italia.

Secondo Giuseppe Tria, uno dei punti di forza del nuovo governo Conte sarebbe la flat tax con la quale ci si prefigge l'obiettivo di ridurre la pressione fiscale a favore di una politica di crescita e dell'aumento del rendimento degli investimenti. Scettico invece nei riguardi del reddito di cittadinanza, considerato solamente come un palliativo e sempre nettamente inferiore rispetto a Nazioni europee più "generose".