Ancora cortina di ferro del Governo italiano sul tema migranti. Conte e Salvini si dichiarano molto irritati se il dossier, contenente i temi da affrontare durante il Summit Europeo del 28 e 29 giugno, fosse confermato. Tanto che durante la giornata Conte si è messo in contatto con alcuni capi di Stato e di governo europei e con cancellieri stranieri per cercare di ridiscutere le priorità dei temi da affrontare e di arrivare a un compromesso.
Secondo i due politici italiani, infatti, la priorità non sarebbe discutere su come ridistribuire i migranti fra i vari paesi europei ma piuttosto proteggere le frontiere esterne.
Che cosa contiene la bozza UE
I temi contenuti nel dossier di preparazione al Consiglio Europeo, a cui parteciperanno i leader di Francia, Germania, Spagna, Grecia, Bulgaria, Olanda, Belgio e Austria, sono principalmente due: riduzione del numero di arrivi illegali nell’Unione europea e la forte necessità di ridurre in modo significativo i movimenti secondari, cioè tutti quegli spostamenti che i migranti compiono in modo irregolare da uno stato all'altro.
Le soluzioni proposte sono quelle di cercare di evitare attraversamenti illegali delle frontiere, ma anche procedure più veloci di trasferimento dei migranti verso il Paese competente e il potenziamento dell'agenzia Ue Frontex, che viene trasformata così, di fatto, in una polizia di frontiera. Proposte con le quali i governanti italiani si dicono tendenzialmente d'accordo, ma il disaccordo nasce attorno ad un altro punto presente nella bozza: l'obbligo per i richiedenti asilo di restare nei Paesi competenti, pena sanzioni. Questo per Salvini sarebbe condannare l'Italia a essere il campo profughi d'Europa.
Le parole di Conte e Salvini
Proprio oggi. poco prima della notizia della bozza Ue, il premier Giuseppe Conte ha incontrato il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk al quale ha ribadito l'urgenza di rivedere il regolamento di Dublino il quale prevede che se un richiedente asilo, la cui pratica non è stata ancora espletata, abbandona il Paese di primo approdo per recarsi un altro Stato membro europeo, quest'ultimo può “ricollocarlo” nel Paese dove era sbarcato.
Secondo Conte, infatti, l'Italia essendo Paese di primo approdo per un numero massiccio di richiedenti asilo, non può accettare più i ricollocamenti e chiede una soluzione sul breve periodo.
Mentre Conte sembra prediligere la strategia del dialogo, la linea di Salvini è invece più dura, facendosi forte anche del sostegno dei leader europei in accordo con le sue posizioni sulla Crisi Migratoria. Durante l'incontro con il vicepremier e con il ministro dell’Interno austriaco, infatti, quando gli è stato chiesto cosa succederà nel caso in cui i trattati di Dublino non venissero modificati, ha risposto: "L'aria in Europa sta cambiando. Siamo anche estremamente fiduciosi nella presidenza austriaca e confidiamo nel buonsenso dei colleghi europei, anche perché non vorremmo arrivare a ridiscutere il finanziamento italiano all'Unione Europea", ed ha ribadito: "L’obiettivo è proteggere le frontiere esterne, non è dividere il problema tra paesi europei, ma risolvere il problema a monte.
Se qualcuno in Ue pensa che l’Italia debba continuare a essere punto di approdo e campo profughi ha sbagliato”.
Riguardo al prevertice di domenica, durante il quale si discuteranno i temi contenuti nella bozza, Invita Conte addirittura a non presentarsi con queste parole: “Se andiamo a Bruxelles per avere il compitino già scritto da Francia e Germania, se pensano di mandarci altri migranti allora non andiamo nemmeno, risparmiamo i soldi del viaggio”