Nella giornata di oggi, gli studenti hanno manifestato in 50 piazze d'Italia, nonostante la partecipazione maggiore si sia riscontrata nelle città di Roma e Torino. Forte l'attacco nei confronti del governo, che è sfociato anche nel bruciare dei manichini raffiguranti Matteo Salvini e Luigi Di Maio. Un gesto che è costato l'accusa di vilipendio a due attiviste torinesi. Gli studenti hanno manifestato per il diritto allo studio, per il mancato stanziamento di fondi per l'Istruzione e per opporsi al razzismo e alle disuguaglianze. L'evento ha catturato l'attenzione sia della cronaca nazionale che del mondo politico.
Diversi gli esponenti che si sono espressi a riguardo.
Salvini: 'Cosa schifosa', Di Maio: 'Manifestazioni vanno fatte'
I vicepremier hanno reagito in modo diametralmente opposto. Matteo Salvini si è sentito molto offeso per il rogo dei manichini e ha commentato: ''Questi “democratici” studenti, coccolati dai centri sociali e da qualche professore, avrebbero bisogno di molte ore di educazione civica. Forse capirebbero che bruciare in piazza il manichino di Salvini, e di chiunque altro, o appenderne ai lampioni le immagini è una cosa schifosa''. Luigi Di Maio, invece, sostiene che il reato di vilipendio sia ''medioevale'' e che le manifestazioni abbiano tutto il diritto di essere svolte. ''Le porte del ministero sono aperte'' ha aggiunto, tentando di aprire un dialogo con gli studenti.
Infine, ha assicurato che non ci saranno tagli ai fondi per le scuole e che ''la repressione non porta mai a nulla di buono''.
LeU: 'Siamo accanto agli studenti'
Dal partito di Liberi e Uguali, hanno preso parola Laura Boldrini e Loredana De Petris. ''La violenza va condannata, sempre - scrive l'ex presidente della Camera - Detto questo, Salvini che pretende di dare lezioni di educazione civica agli studenti che oggi hanno manifestato contro il governo, è paradossale.
La sua credibilità, in materia, è pari a zero''. La senatrice De Petris, invece, ha parlato a nome di tutto il gruppo di LeU, definendolo ''accanto agli studenti scesi in piazza per il diritto allo studio e contro un esecutivo sordo alle loro necessità''. ''Questo Governo - prosegue l'esponente - continua a considerare l’istruzione e la formazione come capitoli di spesa dove risparmiare anziché investire: un errore gravissimo''.
Inoltre, per quanto riguarda il Partito Democratico, si è espressa Elsa Fornero. L'ex ministra ha biasimato il gesto dei manichini e condannato la protesta, ma riguardo a Salvini ha affermato: ''Da che pulpito arriva la predica? Se c'è una persona che non esita ad usare toni aggressivi e volgari è proprio il ministro dell'Interno. Purtroppo, se si da il cattivo esempio, esso è il primo a dilagare''.