Il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio ieri, in un video pubblicato su Facebook, ha attaccato la stampa italiana accusandola di fare falsa informazione. Oggi, in un incontro elettorale in Basilicata, ha poi rincarato la dose muovendo altre accuse contro i giornali e attaccando anche l'UE, che avrebbe l'obiettivo di far cadere il Governo. Il vicepremier non è nuovo agli scontri con la stampa, come si è osservato in occasione del suo recente attacco all'Ordine dei Giornalisti dopo le accuse a Rocco Casalino.

Di Maio insorge contro i giornali e contro l'UE

"Per fortuna ci siamo vaccinati anni fa dalle bufale, dalle fake news dei giornali" ha affermato ieri Luigi Di Maio in un video su Facebook. Aggiungendo poi che proprio per questo motivo i giornali "stanno morendo", riferendosi in particolar modo al "gruppo l'Espresso" che sarebbe stato costretto ad effettuare dei licenziamenti. Per il ministro la ragione è semplice: "Nessuno li legge più perché ogni giorno passano il tempo ad alterare la realtà e non a raccontare la realtà", chiosa.

Oggi, in occasione di un incontro elettorale in Basilicata, il vicepremier insiste negli attacchi contro i giornali, senza tralasciare delle critiche nei confronti dell'UE.

"Il sistema mediatico e il sistema europeo ormai hanno deciso che questo governo deve cadere il prima possibile. Ma più fanno così, più ci compattano".

Accusa poi i media di dipingere il Governo Lega-M5S come in perenne conflitto a causa della diversità tra i due partiti. Forse facendo riferimento al recente scontro con l'UE riguardo al Def, Di Maio aggiunge poi che se da parte dell'Unione Europea ci sono dei pregiudizi verso il Governo "non ci sono speranze", mentre se invece c'è la disponibilità a un dialogo, allora è pronto a spiegare quali sono i progetti dell'Italia.

"Ci sarà un terremoto politico a livello europeo e tutte le regole cambieranno" avverte infine il vicepremier, pensando alle prossime elezioni europee.

Le reazioni della FNSI: 'Dimostrazione di disprezzo nei confronti dell'informazione libera'

Dura la reazione dei giornalisti alle parole del vicepremier Di Maio. Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, rispettivamente segretario generale e presidente della Federazione Nazionale della Stampa italiana, rispondono alle critiche del vicepremier, affermando che esse dimostrano nuovamente il suo "disprezzo nei confronti dell'informazione libera e del ruolo che questa è chiamata a svolgere in ogni democrazia liberale", e aggiungono che "augurarsi la morte dei giornali è un comportamento tipico delle dittature".

Altre risposte arrivano da Maurizio Molinari, direttore generale del gruppo GNN, il quale ricorda al vicepremier come il gruppo Espresso non esista più, ma sia invece confluito circa due anni fa nella società di nome Gedi, primo gruppo editoriale del Paese di cui fa parte anche GNN. Molinari fa inoltre notare come un secondo errore del vicepremier sia stato quello affermare che "i giornali stanno morendo", perché spiega come in realtà si stia registrando un mercato in crescita.