La Presidenza del Consiglio dei Ministri e otto associazioni femministe si sono schierate a difesa della legge Merlin: per questo hanno deciso di costituirsi nel procedimento dinanzi alla Corte Costituzionale, che dovrà esprimersi sulla costituzionalità della legge che, entrata in vigore 60 anni fa, ha fatto chiudere le case chiuse e ha introdotto severe pene contro lo sfruttamento, l'induzione e il favoreggiamento della prostituzione.

La questione di legittimità sulla legge è stata sollevata dai legali dell'imprenditore barese Gianpaolo Tarantini, sotto processo per la vicenda delle escort reclutate per l'allora presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.

L'imputato, insieme ad altre tre persone, è accusato di avere portato 26 giovani donne ed escort affinché si prostituissero in occasione di cene e feste organizzate nelle residenze di Silvio Berlusconi.

La questione, accolta dalla Terza Sezione penale della Corte di Appello di Bari, con ordinanza del 6 febbraio 2018, interessa una parte della legge, l'art. 3, comma primo, n. 4) prima parte e n. 8, in cui è considerato come illecito penale il reclutamento e il favoreggiamento della prostituzione, volontariamente e consapevolmente esercitata, che contrasterebbe con gli articoli 2, 3, 13, 25, comma 2, 27 e 41 della Costituzione della Repubblica italiana.

Gli avvocati della difesa Nicola Quaranta e Ascanio Amenduni sostengono l'incostituzionalità parziale della legge Merlin laddove questa sanziona il reato di induzione alla prostituzione: a loro avviso la prostituzione è una scelta libera che non può essere punita.

La costituzionalità della Legge Merlin

L'altra fronte invece vede la Presidenza del Consiglio dei Ministri criticare il sollevamento della questione di costituzionalità: ciò è inammissibile e infondato visto che c'è un grande errore di prospettiva per quel che riguarda il bene giuridico da proteggere.

Dello stesso avviso anche le otto associazioni femministe che sottolineano come la legge in questione difende e non offende la libertà femminile: la prostituzione è un mercato in cui gli uomini dominano, e quindi la libertà sessuale di ogni singola donna è schiacciata dalle leggi del mercato del sesso.

Parere negativo viene espresso anche per quanto riguarda la regolamentazione della prostituzione, che potrebbe avere un impatto negativo sia sulla percezione della sessualità da parte dei giovani, e sia sui rapporti di genere.

Le escort, proseguono le associazioni, non rappresenterebbero altro che una maschera che copre vecchie forme di schiavitù: tutto ciò è quindi contrario ai valori della dignità della persona, riconosciuti e garantiti dalla Costituzione e dalle convenzioni internazionali in materia.

A più di 60 anni, il fronte tra favorevoli e contrari alla regolamentazione della prostituzione sembra sempre più diviso: e in questo caso, una singola vicenda giudiziaria come questa potrebbe mettere a rischio una legge che da 60 anni continua e continuerà a far discutere.

In attesa che la Corte Costituzionale si riunisca, la realtà della prostituzione ci consegna cifre inquietanti: basti pensare che il fenomeno migratorio è strettamente connesso alla tratta della prostituzione, e coinvolge moltissimi minori provenienti dai paesi africani, interessando non solo le zone di confine ma anche molte altre città italiane.