La notizia era nell'aria da qualche settimana e ora questa posizione è stata ufficializzata: Sinistra Italiana rompe il percorso che avrebbe dovuto portare alla nascita del nuovo partito di Liberi e Uguali. La decisione è stata presa nell'assemblea nazionale svoltasi a Roma al centro congressi "Frentani" questo sabato 27 ottobre.

Questa posizione era piuttosto prevedibile soprattutto dopo che Articolo Uno-MDP (l'altro socio fondatore di LeU) nel proprio Coordinamento nazionale del 19 ottobre aveva sostanzialmente respinto le richieste che la stessa Sinistra Italiana aveva avanzato per poter proseguire nel percorso unitario per la nascita di un nuovo possibile partito unitario.

L'idea di rendere Liberi e Uguali un partito unitario era scaturita dall'assemblea comune dello scorso 26 maggio, oltre che accennata prima delle elezioni di marzo, ma poi materialmente il processo costituente non è mai cominciato.

Liberi e Uguali, con estrema probabilità, continuerà comunque a esistere sul piano parlamentare come unione di tutti gli eletti che si collocano a sinistra del PD: ma ognuno di essi mantiene la propria identità sul piano partitico.

L'assemblea di Sinistra Italiana chiude con Liberi e Uguali: 'Ora un nuovo soggetto e una lista plurale alle Europee'

Il dispositivo approvato dall'assemblea nazionale di Sinistra Italiana conferma la propria linea di netta opposizione rispetto al Governo 5 Stelle-Lega, mentre nella seconda parte si concentra sulle questioni interne al campo della sinistra.

In particolare il testo afferma che riguardo a LeU ci sarebbe stata una "sostanziale inerzia del percorso, che di fatto è stato portato su un binario morto e trascinato in un paralizzante gioco del cerino".

L'obiettivo di Sinistra Italiana è quindi quello di "trovare un primo momento di confronto politico nelle prossime elezioni europee e che si debba quindi da subito lavorare per renderlo possibile, aprendo un’interlocuzione con chi, come il sindaco Luigi De Magistris, ha avanzato pubblicamente una proposta simile. Dobbiamo puntare a dare rappresentanza a un mondo vasto (...) e sia necessario avanzare una proposta aperta e democratica. (...) solo un progetto plurale, radicale e rinnovato nelle pratiche, nel linguaggio e nei volti possa ambire a contendere l’egemonia ad una destra pericolosa.

Pensiamo che la collocazione naturale di questa coalizione sia quella delle sinistre europee e del GUE (...) Questa scelta deve essere intesa e praticata come relazione aperta, capace di guardare ai nuovi movimenti europei di impegno civico e democratico e di interloquire attivamente con i verdi e gli ecologisti".

E ancora tornando a parlare di Liberi e Uguali, dopo aver apprezzato le posizioni espresse di recente da Pietro Grasso, ma anche dal senatore Francesco Laforgia (esponente di MDP, ma ultimamente critico con la linea maggioritaria di Speranza), il documento votato da SI, afferma: "Non abbiamo bisogno di un Congresso in cui tentare sintesi impossibili fra posizioni che l’esperienza degli ultimi mesi ha evidenziato essere troppo divergenti, ma di impegnarci per dare vita ad un nuovo soggetto politico insieme a tutte le esperienze che, a partire dal comune impegno in LeU, vogliano proseguire nel segno dell’alternativa, e che siano disponibili alla confluenza in una lista plurale alle elezioni europee con altri differenti soggetti e personalità della sinistra, dell’ambientalismo e del civismo".

Possibile la creazione di una lista antiliberista per le europee guidata da Luigi De Magistris

La mozione è stata approvata a larghissima maggioranza dai delegati dell'assemblea del partito guidato da Nicola Fratoianni, con nessun voto contrario e 15 astenuti: fra questi anche l'area che si riunisce attorno a Stefano Fassina, il quale a titolo personale non ha partecipato al voto. Fra gli astenuti anche i segretari regionali del partito in Lombardia e Piemonte, che avrebbero auspicato un ultimo tentativo di proseguire nel percorso unitario con LeU. Hanno invece votato a favore anche le componenti di SI più a "sinistra" che nei mesi scorsi già chiedevano alla dirigenza di Fratoianni di smarcarsi da MDP.

Il percorso unitario che potrebbe scaturire dall'auspicio contenuto nel dispositivo votato dall'assemblea di Sinistra Italiana, in particolare riguardo alla creazione di una lista "antiliberista" verso le elezioni europee con Luigi De Magistris, potrebbe trovare una nuova linfa a partire da domani, domenica 28 ottobre, quando si concluderà il Comitato Politico Nazionale di Rifondazione Comunista. Secondo i bene informati, infatti il partito guidato da Maurizio Acerbo dovrebbe sostanzialmente "chiudere" con Potere al Popolo, per mettersi a disposizione di un percorso più largo, con appunto fra gli altri De Magistris e Sinistra Italiana. Nelle prossime ore sarà più chiaro se anche tale impostazione sarà confermata.