Il testo della nuova Legge di Stabilità 2019 è giunto in Parlamento dopo dieci giorni di ritardo. Dopo che la manovra verrà esaminata dalle due Camera, infatti, il testo verrà votato entro il 30 novembre. Come ormai noto, il meccanismo di Quota 100 e il cosiddetto reddito di cittadinanza saranno introdotti con due provvedimenti nel nuovo anno e si dovranno individuare le risorse da utilizzare per finanziare le due misure.

Decreti su Quota 100 e reddito di cittadinanza a dicembre

Il vicepremier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio ha annunciato che i due decreti legge potrebbero arrivare già entro Natale con lo scopo di dare attuazione alle due misure in campo previdenziale al prossimo marzo: "in manovra ci sono i soldi, da marzo ci sarà il reddito", ha spiegato il neo ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Stando a quanto riportato dal quotidiano economico "Il Sole 24 Ore", lo stesso Di Maio avrebbe rassicurato che si procederà con un decreto legge visto che con un disegno di legge occorrerebbe troppo tempo e in Italia c'è emergenza povertà.

Il prossimo obiettivo per l'esecutivo, è quello di introdurre il tanto sbandierato reddito di cittadinanza; argomento che per più volte è rimasto inosservato per via degli ingenti costi richiesti. Circa nove sono i miliardi di euro richiesti per il primo anno per attuare la pensione di cittadinanza di 780 euro mensili a favore dei disoccupati e degli inoccupati con difficoltà al fine di garantire loro un sostentamento economico.

Quota 100 potrebbe partire il prossimo anno con le finestre

Anche il meccanismo della Quota 100 potrebbe arrivare già dal prossimo anno e potrà essere utilizzata da tutti i lavoratori con almeno 62 anni di età anagrafica unitamente ai 38 anni di versamenti contributivi. La misura, tuttavia, appare più complicata del previsto: non è escluso, infatti, che l'assegno pensionistico potrà ricevere una penalizzazione che dovrà ancora essere decisa.

Non appare abbastanza chiaro, inoltre, se il sistema delle finestre trimestrali sarà introdotto solo per il 2019 o potrà essere sfruttato anche negli anni successivi. Da ricordare, che il numero delle finestre ipotizzate dal Governo Conte varieranno in base al settore di provenienza dei lavoratori: per i lavoratori appartenenti al settore privato le finestre saranno quattro e si apriranno con cadenza trimestrale, due finestre sono previste per i dipendenti della pubblica amministrazione e avranno cadenza semestrale mentre solo una finestra sarà riservata al comparto scuola.