La fine dell'autunno, ormai da qualche anno a questa parte, è diventato il momento in cui le varie formazioni politiche lanciano i propri progetti in vista delle elezioni della primavera dell'anno successivo. In particolare, guardando nella "galassia" a sinistra del PD, se in vista delle Politiche del marzo 2018, l'autunno 2017 aveva portato alla nascita sia di Liberi e Uguali che di Potere al Popolo, anche questo autunno 2018 è pronto a dare alla luce a due nuove "formazioni unitarie".

Nel mese di dicembre si terranno infatti a Roma due assemblee che hanno l'obiettivo di dare alla luce due progetti politici ed elettorali, fra loro distinti e separati, in vista delle elezioni Europee di maggio 2019. In particolare sabato 1° dicembre si svolge l'assemblea che darà vita al nuovo progetto che vedrà in prima fila Luigi De Magistris, mentre domenica 16 dicembre si terrà quella della sinistra rosso-verde lanciata da Articolo Uno-MDP. Vediamo maggiori dettagli su entrambe le iniziative.

Il 1° dicembre Luigi De Magistris lancia un fronte popolare

Sabato 1° dicembre presso il Teatro Italia di Roma si riunirà l'assemblea annunciata alcuni giorni da parte del sindaco di Napoli Luigi De Magistris, il quale punta a costruire un "fronte democratico e popolare".

Fra i partecipanti all'assemblea ci saranno sicuramente Sinistra Italiana di Nicola Fratoianni e Rifondazione Comunista di Maurizio Acerbo, come l'Altra Europa con Tsipras, che già stanno seguendo da tempo l'embrione di questo progetto. Molto interessata pare essere anche Diem 25, ovvero la soggettività rappresentata a livello europeo da Yanis Voroufakis. Resta poi da capire se, magari nelle settimane successive, potrebbe essere interessata al progetto anche Potere al Popolo (che proprio in questi giorni sta eleggendo il proprio coordinamento nazionale) e che riguardo alle Europee non ha ancora preso alcuna decisione. Così come non è escluso che possano alla fine guardare di buon occhio a questo nuovo spazio anche alcune formazioni "uscite" da Potere al Popolo nei mesi scorsi, quali ad esempio il PCI e Sinistra Anticapitalista.

Il sindaco di Napoli, che non ha ancora sciolto il nodo riguardo alla sua personale candidatura alle Europee, ha affermato nei giorni scorsi: "Non pensiamo ai collage né a un quarto polo della sinistra. Vogliamo lottare non solo per difendere la Costituzione ma per attuarla". Dal 1° dicembre i contorni di questo percorso dovrebbero essere più chiari: quello che non sembra in discussione è l'adesione al GUE, ovvero al gruppo unitario della sinistra europea.

Il 16 dicembre l'assemblea per una forza rosso-verde

Domenica 16 dicembre ancora a Roma (ma luogo esatto dell'evento ancora da definire) si riunirà invece l'assemblea lanciata proprio nel weekend da parte del Coordinamento nazionale di Articolo Uno-MDP, soggetto tra i cui esponenti di punta e fondatori vi sono Pierluigi Bersani e Massimo D'Alema.

Proprio sabato sera Roberto Speranza ha infatti lanciato sul sito ufficiale del movimento un lungo appello in 12 punti dal titolo "Una forza rosso-verde per garantire l’alternativa alla nuova destra". All'interno di tale documento viene esplicitata la volontà di "fondare un nuovo partito socialista e ambientalista, una forza rosso-verde della sinistra italiana".

Mancando ancora oltre un mese a questo appuntamento nazionale, ad ora trapelano poche certezze sui soggetti che dovrebbero aderire a questo nuovo cantiere oltre ai promotori di Articolo Uno-MDP. Alcune voci dicono che sarebbero aperti dei contatti con i socialisti di Nencini, così come con i Verdi di Bonelli e con la rete Futura di Laura Boldrini.

Un progetto che in chiave europea guarda esplicitamente al Partito Socialista Europeo, ma anche (specie se confermata la presenza degli ecologisti) al gruppo dei Verdi europei.

Ricordiamo che alle elezioni europee non sono previste "coalizioni", come invece è possibile fare alle elezioni politiche: ogni lista deve correre da sola senza apparentamenti con altre. E soprattutto accedono alla ripartizione dei seggi del Parlamento di Strasburgo solo le liste che oltrepassano lo sbarramento fissato al 4%. Una soglia non proprio bassa, che quindi incentiva la creazione appunto di liste "unitarie" per provare a eleggere i propri rappresentanti.