Matteo Salvini sceglie ancora una volta Facebook per instaurare un filo diretto con quelli che, ormai, più che elettori, possono essere considerati fan. Tra le migliaia di commenti non si contano gli aficionados che lo chiamano "capitano" e lui consegna loro i risultati che una larga fetta di elettorato gli aveva chiesto. A partire dalla necessità di mettere un freno a quello che sarebbe un flusso troppo corposo di migranti che arrivava in Italia, con il rischio di diventare manovalanza per la criminalità e potenziali nuovi delinquenti data l'assenza di opportunità di inserimento per loro.

Il Decreto Salvini, non a caso, è motivo di giubilo per il Ministro dell'Interno e per i suoi seguaci, anche perché comporta una serie di cambiamenti che erano inseriti nel programma della Lega e dopo nel contratto che unisce il Carroccio al Movimento Cinque Stelle per le attività di governo.

Migranti: si è partiti con i tagli

La stretta sull'immigrazione nei giorni scorsi aveva interessato tagli sui fondi Sprar, ma anche e soprattutto la netta decurtazione di quelli che erano i 35 euro che erano a disposizione dei migranti non appena venivano inquadrati nel sistema dell'accoglienza italiana. Da ora in avanti lo Stato italiano, pur non facendo mancare a loro l'assistenza primaria, le risorse a disposizione saranno limitate a diciannove euro a persona. "La mangiatoia è finita" ha evidenziato giusto qualche giorno fa, il leader della Lega: tuttavia, però, adesso esulta perché un giornale che ritiene ostile, come Repubblica, abbia pubblicato i dati che esprimono come le politiche messe in atto stiano portando ai risultati sperati che erano nella missione che l'elettorato gli aveva affidato.

Salvini cita Repubblica e mette in evidenza l'importanza dell'attuazione del suo decreto

La permanenza sul suolo italiano di molti migranti è subordinata alla richiesta e all'eventuale accettazione di una richiesta d'asilo. Salvini, attraverso il proprio profilo Facebook, ha evidenziato come con l'attuazione del decreto che porta il suo nome, la musica sia nettamente cambiata.

La prima è che i dati parlano di una negazione dell'asilo a tre richiedenti su quattro, al punto che sarebbero già migliaia gli stranieri espulsi dagli Sprar. L'altra è che a scriverlo è Repubblica, un giornale che raramente è tenero con il governo Conte. "E' finita la pacchia" conclude.

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