Ai microfoni di Radio Radicale, è intervenuto il segretario della Democrazia Cristiana per le Autonomie, il deputato Gianfranco Rotondi del gruppo parlamentare di Forza Italia, per esprimere la propria opinione a proposito delle ultime dichiarazioni dell'ex premier Silvio Berlusconi lanciate contro il Governo gialloverde ("Se si continua così, siamo davvero all'anticamera di una dittatura").

Intervistato da Lanfranco Palazzolo, Gianfranco Rotondi ha dichiarato: "E' corretto quello che dice Berlusconi. Proprio qualche giorno fa a Napoli, commemorando Antonio Gava, un altro democristiano più grande di me, Cirino Pomicino, ha detto una cosa molto intelligente che vorrei ripetere qui: a sinistra rispetto al Governo gialloverde, si parla di fascismo, in realtà bisogna correttamente dire autoritarismo.

Ha detto Cirino Pomicino che l'autoritarismo ad ogni giro cambia abito, ieri era fascismo, oggi è questo".

L'ex Ministro dell'Attuazione del Programma dell'ex Popolo della Libertà (oggi Forza Italia) ha proseguito dicendo: "In fondo è così. C'è una insofferenza per la libertà di stampa, per le regole, per le istituzioni sia nazionali che europee. C'è un uso privatistico del potere pubblico. Il Viminale è diventato per esempio una sede di partito. I Ministeri servono sostanzialmente per fare propaganda. E addirittura assistiamo all'uso privatistico delle prerogative previste dalle leggi. Tolgono la pensione agli anziani che la pensano diversamente da loro e si danno privilegi nuovi che la gente non conosce.

Per esempio, nessuno sa che i ministri hanno ben tre macchine di scorta, perché siccome loro devono far finta di non avere la scorta, allora ce n'è una che porta loro, una che va avanti e un'altra che segue, ma non si devono far vedere. E quindi assistiamo a un quadro che somiglia molto alla definizione che, senza tante chiacchiere, Berlusconi ha riassunto in una sola parola: dittatura".

Rotondi: 'I giornali si attrezzino per le sfida dell'online'

Per quanto concerne l'abolizione dei finanziamenti pubblici, diretti e indiretti, il vice capogruppo alla camera ha concluso l'intervento affermando: "Sì, faranno questo e di più. Gli editori devono prepararsi ad accelerare una trasformazione epocale che ancora ritarda.

La carta stampata cede il passo all'online. Qualcuno dice che tornerà la carta stampata. Sì ma quando torna poi ne riparliamo, ma i giornali intanto devono attrezzarsi alla sfida dell'online resettando anche la loro offerta pubblicitaria".