Alessandro Di Battista, ex deputato pentastellato, dovrebbe ritornare in Italia il 24 dicembre. Ad attenderlo, però, troverà una situazione molto diversa da quella lasciata alla vigilia del suo viaggio - con fidanzata e figlioletto - in America. Il suo movimento, infatti, è stato superato dalla Lega e - come svelato ieri da Il Giornale - la sua azienda di famiglia ha maturato debiti per 400 mila euro verso fornitori, dipendenti ed erario.

Difficoltà politiche

A Giugno, Alessandro Di Battista, è partito con la compagna Sahra Lahouasnia ed il figlio di un anno e mezzo per un viaggio e la realizzazione di alcuni documentari. Dopo aver fatto tappa in California, sempre tenendo sott'occhio la situazione Politica italiana, è andato alla scoperta di Messico, Guatemala e Honduras.

Quando l'ex deputato è decollato, Luigi Di Maio, era appena stato nominato Ministro del Lavoro e il Movimento Cinque Stelle godeva di ampia fiducia e, dovunque, riscuoteva consensi. Nel corso degli ultimi mesi, però le cose non sono andate esattamente come promesso in campagna elettorale e i pentastellati, secondo gli ultimi sondaggi, sono stati superati dalla Lega di Matteo Salvini. Inoltre, in questi giorni è in atto un vero e proprio "braccio di ferro" sulla manovra che ha portato il governo a ritrattare il deficit (ridimensionandolo) e che di fatto sta mettendo a rischio alcune misure "simbolo" dei grillini (come il reddito di cittadinanza).

Problemi in famiglia

Se, come ha sottolineato il Sole 24 Ore, Di Battista potrebbe risollevare le sorti del suo Movimento candidandosi alle Europee di maggio, al suo rientro, l’esponente a cinque stelle. dovrà anche risolvere alcune importanti questioni famigliari,

Solo ieri, infatti, Il Giornale ha reso noto che l'azienda di cui Alessandro è socio di maggioranza con il papà Vittorio, la Di.Bi.Tec srl (specializzata nella produzione e nelle distribuzione di accessori tecnologici e di ultima generazione per il bagno) ha debiti per 53.370 euro verso i dipendenti (tra questi ci sarebbe anche la sorella di Alessandro, Maria Teresa), per 135.373 euro verso i fornitori, per 151.578 euro verso gli istituti di credito e per 60.177 euro verso il Fisco.

Alessandro Di Maio, non ha negato le difficoltà e, in un lungo post su Facebook ha confermato lo "scoop", de Il Giornale (consigliando agli autori del reportage di fare altre visure camerali per rendersi conto della situazione in cui versano migliaia di piccole imprese italiane) e ha colto l'occasione per "una bordata" nei confronti di Matteo Renzi ("colpevole" di aver rilanciato la notizia): "Si è buttato a pesce su una stupidaggine" ha scritto prima di rincarare la dose: "So che ti brucia che uno come me abbia fatto il 'c**o' al referendum costituzionale".