Piaccia o no, la manovra sarà approvata entro il 29 dicembre (a meno che non avvengano cataclismi). A partire dal 1 gennaio perciò molte cose cambieranno. La riforma delle Pensioni entrerà da subito in vigore, mentre per il reddito di cittadinanza occorrerà aspettare marzo o aprile. Salvini e Di Maio esultano, mentre le opposizioni continuano a protestare vivacemente.

Manovra pronta ad entrare in vigore, Salvini e Di Maio esultano

Dopo aver ricevuto il via libera dall'Ue e dal Senato, entro il 29 la manovra arriverà alla Camera dove, a meno di novità impreviste e sconvolgenti, sarà approvata.

I due vicepremier perciò hanno cominciato a festeggiare e a rilasciare dichiarazioni entusiastiche.

Salvini, dopo aver dato 7 come voto personale alla manovra, ha anche affermato che questo è soltanto l'inizio di un lungo percorso. A suo modo di vedere, con questa manovra in molti si sono riguadagnati il loro diritto alla pensione e a pagare meno tasse, nonostante quello che sostengono i giornali. Si è detto insomma felice di una manovra che rimette i soldi nelle tasche degli italiani.

Di Maio invece ha dichiarato che non sarà lui a dare voti alla manovra, ma saranno gli italiani stessi a valutarla. A detta del premier Conte i partiti di governo hanno dimostrato di possedere gran senso della responsabilità, e si è detto certo che il lavoro procederà nell'interesse della popolazione.

Dal 1 gennaio in vigore i nuovi meccanismi pensionistici

A partire dal 1 gennaio 2019 dovrebbero entrare in vigore i nuovi meccanismi pensionistici, ricalcolati in base all'incremento di cinque mesi per l'aumento dell'aspettativa di vita media. Occorrerà insomma avere 67 anni anni per andare in pensione. Entro la metà di gennaio però dovrebbe essere emanato un decreto che riporterà i requisiti base a quelli del 2018.

In sostanza, per coloro che non avranno da subito i numeri per la Quota100, l'uscita dal lavoro sarà comunque all'età di 67 anni.

Coloro che vorranno anticipare l'entrata in pensione avranno il divieto di cumulo fino all'età per la pensione di vecchiaia. Esclusi da questo discorso però coloro che hanno un lavoro autonomo occasionale con un limite di 5000 euro all'anno.

Il decreto probabilmente avrà anche norme sull'Opzione Donna, con pensionamento per donne con 35 anni di contributi, ma nate entro la fine del 1959. Il provvedimento sui sistemi previdenziali conterrà infine la proroga dell'Ape e delle regola sulla pace contributiva.