Ospite dell'ultima puntata di Non è l'Arena su La7, Giorgia Meloni ha criticato la politica della Francia in Africa, parlando di "neocolonialismo" che impoverirebbe gli Stati ex colonie transalpine, tanto da spingere masse di poveri a emigrare nel continente europeo. Nello specifico, a seguito degli ultimi casi di naufragio avvenuti nel Mar Mediterraneo, che hanno registrato più di un centinaio di vittime tra i migranti, la leader di Fratelli d'Italia ha raccontato la vicenda di un bambino che estrae l'oro da una miniera in Burkina Faso. L'intervento della Meloni è seguito a quanto aveva dichiarato poche ore prima Luigi Di Maio contro la politica monetaria francese in Africa.
Giorgia Meloni a Non è l'arena contro il neocolonialismo
Queste le dichiarazioni più importanti rilasciate da Giorgia Meloni al conduttore Massimo Giletti: "Il franco CFA è la moneta coloniale che la Francia stampa in 14 nazioni africane, alle quali applica il signoraggio e di cui sfrutta le risorse. Questo è un bambino che lavora in una miniera d'oro in Burkina Faso. Il Burkina Faso è una delle nazioni più povere del mondo. Per il Burkina Faso la Francia stampa moneta coloniale, in cambio pretende che il tesoro francese incassi il 50% di tutto quello che il Burkina Faso esporta. L'oro estratto da questo bambino finisce perlopiù nelle casse dello Stato francese. Allora la soluzione non è prendere gli africani e spostarli in Europa, la soluzione è liberare l'Africa da certi europei che la sfruttano e consentire a queste persone di vivere di quelle che hanno''.
La leader di Fratelli d'Italia ha poi aggiunto di voler abbattere quello che definisce "neocolonialismo francese" e ha esortato i telespettatori di recarsi alle urne per sostenere i valori su cui si fonda il suo partito, e il resto della coalizione di centrodestra, in vista delle elezioni europee che si terranno il prossimo 26 maggio.
Sulla stessa lunghezza d'onda di quanto sostenuto da Giorgia Meloni, si era espresso per primo Luigi Di Maio. Il Vicepresidente del Consiglio, ai microfoni dell'emittente radiofonica 'Rtl.102.5', si è scagliato contro la politica africana della Francia, ''la quale stampa in oltre 10 Paesi una moneta con cui si fa pagare una percentuale della ricchezza nazionale e finanzia anche una piccola parte del deficit francese'', o almeno questo è quanto è stato riferito dal leader del Movimento 5 Stelle.
Di Maio ha inoltre dichiarato che il suo partito politico di appartenenza presenterà un'iniziativa parlamentare per chiedere che la Francia venga sanzionata dall'Ue e apra i porti ai flussi migratori diretti verso le coste europee e soprattutto verso le cose italiane. Il Ministro del Lavoro intende quindi far sanzionare la Francia e chi come la Francia cerchi di praticare quelle che definisce forme di neocolonialismo.