Si sapeva che lo scenario politico italiano fosse passibile di continui scossoni. Al governo c'è un esecutivo che si regge su un contratto che tiene insieme due forze politiche fortemente eterogenee, una delle quali tirata per la giacchetta dai suoi alleati di coalizione. Accade dunque che, come avvenuto in Abruzzo, la debacle del Movimento Cinque Stelle possa diventare un agente esterno in grado di influenzare quantomeno il dibattito attorno alla tenuta del governo presieduto da Giuseppe Conte. Una sorta di anticipo di quelle europee che, per molti, potrebbero segnare il capolinea di un'esperienza governativa, per certi versi sorprendente ed imprevista fino ad un anno fa.

Chi, come Giorgia Meloni, sa che quel momento potrebbe arrivare e a quel punto potrebbe essere il momento di rinsaldare il legame tra Lega e Fratelli d'Italia per un nuovo esecutivo, ma a differenza di Forza Italia, preferisce scegliere la strada della "non pressione".

Giornata trionfale per Fratelli d'Italia

Il successo in Abruzzo segna, per Fratelli d'Italia, una giornata trionfale. L'occasione per manifestare al Paese che un'altra forza politica sta emergendo all'interno del cento-destra che forse anticipa la creazione di quel movimento sovranista che si ipotizza possa fare capo a Giorgia Meloni e affiancare Salvini in nuovo governo. "Non sto lì - afferma la leader - a tifare contro il governo e a dire a Salvini a staccare la spina.

Penso che ognuno debba maturare la sue scelte, quello che io sono impegnata a fare è costruire un'alternativa".

"Puntiamo - prosegue - a far crescere Fratelli d'Italia alle prossime europee e quando avremo dei numeri consolidati ognuno dovrà interrogarsi se sia il caso di dover continuare a discutere di qualunque cosa con il Movimento Cinque Stelle o ragionare su un governo che possa nascere da idee comuni".

Meloni gelida su Berlusconi

Il ruolo sempre più marginale di Forza Italia nelle idee della Meloni traspare da una certa freddezza su Forza Italia quando le si chiede di Berlusconi si trincera dietro un "Vediamo" che malcela la perdita del ruolo egemone del partito forzista all'interno della coalizione. "I dati - prosegue - dicono che la Lega va molto molto bene, Fratelli d'Italia ha percentuali in crescita".

Le uniche belle parole arrivano per Giovanni Toti che, da tempo, si mormora possa fare parte del movimento sovranista di cui si sta parlando. E ritiene la crisi di governo come una cosa probabile qualora gli italiani, alle europee, confermassero la bocciatura al Movimento Cinque Stelle.