Congelare la Tav e ridiscutere integralmente il progetto. Questo il contenuto della mozione approvata dall'aula della Camera. Forti critiche dalle opposizioni, il Partito Democratico espone in Aula cartelli con scritto "Salva Salvini, boccia la Tav", accusando i giallo-verdi di un reciproco scambio di favori, l'immunità per il vicepremier Salvini riguardo al caso Diciotti, in cambio di una boccata d'ossigeno circa la dicisione sulla Tav.

Malumori all'interno del governo stesso, il ministro dell'economia Giovanni Tria ha ribadito alla tv pubblica francese che secondo il suo parere la Tav deve essere completata, così da "mandare un messaggio di serenità a tutti quelli che vogliono investire a lungo termine in Italia".

Si sceglie così di non esprimersi e rimandare il tutto a dopo l'imminente tornata elettorale delle amministrative e delle ormai vicine elezioni europee. Dopo il polverone sollevato dal caso Diciotti il governo cerca una tregua armata per poter avere un attimo di respiro ed evitare di scindere la maggioranza.

Da parte sua la Lega cerca di calmare gli animi. Il capogruppo del Carroccio alla camera assicura che la posizione della Lega riguardo alla tratta Torino - Lione non è cambiata: "valutiamo come realizzare quest'opera nel rispetto dei trattati internazionali". Salvini stesso, in giornata, ha dichiarato a Mattino 5: "la Tav si farà, c'è solo una revisione, con l'obiettivo di portare a termine il progetto".

Forti critiche dal resto del mondo politico

L'opposizione non ha digerito affatto la scelta del governo giallo-verde. Miliardi di euro e posti di lavoro "buttati via" per "evitare il processo a Salvini" protesta Emanuele Fiano, Pd. A lui si affianca il compagno di partito Sergio Chiamparino, presidente del Piemonte, secondo il quale l'approvazione della mozione è "una pietra tombale sulla Torino-Lione".

Ma gli attacchi arrivano anche da destra, quella stessa destra con cui Salvini ha vinto le elezioni Abruzzesi e spera di farsi valere anche in Sardegna. La leader di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni, parla di "condanna dell'Italia a far parte del terzo mondo", Mariastella Gelmini, Forza Italia, si dice perplessa e difinisce la mozione "incomprensibile ed inaccettabile".

Durissimo anche il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani, FI: "il governo del NO, dei temporeggiatori, degli incapaci, è l'ultima cosa di cui ha bisogno un paese in recessione"

Intanto l'Europa incalza: 'Fate presto'

Intanto dall'Inea (Agenzia esecutiva per l'innovazione e le reti della Commisione Europea) arriva una lettera, firmata del suo presidente, Dirk Beckers. La richiesta è quella di "essere informati sulle decisioni prese dal consiglio di amministrazione sui prossimi passaggi". Il testo prosegue e cita eventuali tagli al budget in caso di un eccessivo dilatamento delle tempistiche dei lavori. Si parla della prima tranche di finanziamenti, cifra che si attesta sui 300 milioni di euro.

Si conclude con un invito a prendere una decisione nel minor tempo possibile e, possibilmente, "senza ulteriori indugi".