“Avere dubbi e timori sui migranti" è un sentimento legittimo, ma il vero problema è quanto questi possono condizionare “il nostro modo di pensare e di agire" fino a farci diventare "intolleranti, chiusi, forse anche razzisti”. È questo uno dei passaggi chiave contenuti nel Messaggio per la giornata mondiale del migrante e del rifugiato (in programma il 29 settembre prossimo), divulgato oggi dal Vaticano e vergato personalmente da Papa Francesco. Nella breve nota ufficiale, Bergoglio fa naturalmente riferimento alla dottrina della Chiesa Cattolica in merito all’accoglienza, alla protezione e all’integrazione dei migranti e dei rifugiati, ribadendo la necessità di fare tutto il possibile per loro ma, al contempo, mettendo in guardia dal rischio che il timore e la paura del diverso, così diffusi nella società odierna, possano addirittura sfociare nel razzismo.

Papa Francesco denuncia il 'declino morale' della nostra società

Il Messaggio di Papa Francesco, diffuso oggi, 27 maggio, dagli organi di informazione vaticani, è naturalmente un discorso generico, ma arriva a poche ore dalla clamorosa affermazione della Lega di Matteo Salvini nelle urne delle elezioni Europee. Per questo motivo, molti osservatori hanno voluto leggere nelle parole del Pontefice una sorta di attacco indiretto alla cultura Politica e sociale che si sta diffondendo al di là delle Mura Leonine, rappresentata dal salvinismo rampante. Naturalmente Bergoglio non ha fatto alcun cenno alla situazione politica italiana, ma ha partorito alcune frasi che faranno di certo arrabbiare qualcuno.

Secondo Papa Francesco, infatti, l’atteggiamento diffuso contro migranti e rifugiati rappresenterebbe “un campanello di allarme che avvisa del declino morale" a cui la società moderna rischia di andare incontro. Insomma, secondo Francesco, tutti i poveri, di qualsiasi colore essi siano, rischiano di essere emarginati ed esclusi.

‘Avere dubbi e timori sui migranti è legittimo’

Papa Francesco, al contrario di quello che pensa la maggior parte dei cittadini comuni, è invece convinto che la presenza stessa dei migranti rappresenti un “invito” a recuperare la vera dimensione della “esistenza cristiana”, ormai schiacciata dalla società capitalista (anche se la parola capitalismo Bergolgio non la cita ndr).

Dopo aver svolto una breve analisi geopolitica sui motivi che secondo lui generano la povertà e la miseria, il Pontefice conia il neologismo di “globalizzazione dell’indifferenza” che considera addirittura i migranti “causa dei mali sociali”. Per questo, conclude il suo messaggio, “avere dubbi e timori è legittimo” ma non fino al punto di renderci "razzisti".