Radio Radicale spacca il governo gialloverde. Nelle commissioni Bilancio e Finanze della Camera è infatti passato un emendamento presentato dal Pd al decreto Crescita con il quale si stabilisce un finanziamento pubblico di altri 3 milioni di euro nel 2019 per la storica emittente radiofonica. Decisivi per l’approvazione della postilla sono stati i voti dei parlamentari della Lega, mentre il M5S si è schierato compattamente contro un provvedimento che viene considerato una “pioggia di soldi pubblici ingiustificata”. Stavolta la reazione del leader pentastellato, Luigi Di Maio, non è stata accondiscendente come al solito ma durissima.

“La maggioranza di governo si è spaccata”, ha sentenziato su Facebook il Ministro del Lavoro, che però ha lasciato ancora uno spiraglio aperto alla prosecuzione dell’esperienza governativa con Matteo Salvini.

La Lega vota un emendamento del Pd per salvare Radio Radicale

Colpo di scena nella commissioni riunite di Bilancio e Finanze alla Camera nella mattinata di giovedì 13 giugno. È infatti stato approvato un emendamento presentato dal Pd che assegna un finanziamento di altri tre milioni di euro a Radio Radicale per il 2019. A favore del provvedimento hanno votato tutti i partiti ad esclusione del M5S. “Per ora la radio è salva”, ha twittato esultante il Dem Roberto Giachetti. “Una pioggia di soldi pubblici ingiustificata”, invece, secondo i membri pentastellati delle due commissioni.

Ma sulla decisione ha pesato come un macigno il parere di Salvini il quale, nei giorni scorsi, aveva rassicurato che “non si cancella l’esistenza di una radio con un emendamento e con un tratto di penna”.

La furia di Di Maio: ‘Dove sono finiti i 250 milioni dati alla radio?’

Una decisione, quella presa dalla Lega di votare l’emendamento Pd salva-Radio Radicale, che ha scatenato la reazione furiosa del leader M5S in persona.

Luigi Di Maio non ha infatti retto alla rabbia e alla delusione, decidendo di pubblicare immediatamente un post al vetriolo sul suo profilo Facebook. “Oggi la maggioranza di governo si è spaccata, per la prima volta. È stato così, è inutile nasconderlo”, va subito diretto al nocciolo della questione il capo politico pentastellato.

La colpa sarebbe stata della proposta presentata “dai renziani del Pd” con la quale si regalano tre milioni di euro a Radio Radicale. Soldi degli italiani. Di Maio si dice sorpreso del voto favorevole espresso anche dagli alleati leghisti e denuncia il fatto che negli anni ben 250 milioni siano finiti nelle casse di quella che è a tutti gli effetti una “radio privata”. Dove sono finiti tutti questi soldi? Si domanda il Vicepremier. Di Maio, che si rivolge direttamente ai suoi elettori, considera quanto accaduto una “cosa gravissima” della quale anche la Lega sarà “chiamata a rispondere”. Intanto, però, rassicura tutti che “si va avanti perché siamo persone serie”. L’ultima gravissima accusa rivolta a Radio Radicale è che “ospita giornalisti con stipendi da capogiro di anche 100mila euro l’anno”, pagati ovviamente con soldi pubblici”.