Da qualche giorno è scontro aperto tra il Ministro dello Sviluppo Economico e leader del M5S, Luigi Di Maio, e i manager della whirlpool, l’azienda di elettrodomestici il cui stabilimento di Napoli è a rischio chiusura. Nell’aspro dibattito si inserisce a gamba tesa anche il predecessore di Di Maio al Ministero: l’esponente del Pd Carlo Calenda. Ospite su La7 di una puntata speciale de L’Aria Che Tira di Myrta Merlino, andata in onda martedì sera al posto del già in vacanza DiMartedì di Giovanni Floris, Calenda ad un certo punto ha avvertito di voler dire una cosa “grave” sulla vicenda Whirlpool ed ha quindi accusato il capo politico pentastellato di aver “mentito” perché secondo lui era a conoscenza della chiusura dell’azienda già da “inizio aprile”.

La rivelazione di Carlo Calenda L’Aria Che Tira

Nel salotto televisivo di Myrta Merlino, andato eccezionalmente in onda il martedì sera al posto di DiMartedì, si respirava un’aria abbastanza distesa, almeno fino a quando Carlo Calenda non ha deciso di sganciare una bomba sul caso Whirlpool. “Alle elezioni Europee in Italia hanno vinto i sovranisti e questo ha determinato il fatto che il nostro Paese è scivolato dai grandi Paesi europei a piccoli Paesi come l’Ungheria e la Polonia - spiega il politico del Pd - Penso che tutto questo modo di gestire le cose sia sbagliato, anche alcune di quelle che ho sentito prima dal Ministro Di Maio, e lei sa che io ho chiesto più volte un confronto pubblico o privato - dice rivolto alla conduttrice - non solo perché penso sia utile per scambiarsi opinioni, ma utile anche per la gente per capire.

È tutta una grande nuvola di polvere. Io volevo dire, non so se è il momento adesso, una cosa sulla Whirlpool che è grave, glielo premetto. Premesso che io con la Whirlpool ho poco a che fare perché l’accordo è stato firmato da Di Maio e non credo che lui sia responsabile della crisi dell’azienda, lo voglio proprio dire in prima battuta, è una crisi di sovrapproduzione.

Però quello che Di Maio non dice, e su questo punto ha mentito, è che lui sa benissimo della chiusura dell’impianto di Napoli dall’inizio di aprile”.

‘Quello che voglio dire è che questa cosa è gravissima’

Insomma, secondo Carlo Calenda, “dall’inizio di aprile il Ministero è stato informato, ma non ha informato i sindacati. Il 18 aprile i sindacati hanno chiesto un incontro che è stato posticipato.

Tanto è informato - prosegue nella sua accusa al leader M5S - che si sono svolti tre incontri a Invitalia con quello che dovrà essere chi subentrerà a Whirlpool a Napoli. Rispetto a questo invece abbiamo visto, e Di Maio lo ha confermato stasera, queste sceneggiate per cui il 31 di maggio, quando la notizia esce fuori dopo le elezioni Europee, sottolineo dopo le elezioni Europee, il Ministro Di Maio fa un gran comunicato dicendo ‘non è accettabile’ di una cosa che sapeva da moltissimo tempo, da due mesi, su cui aveva fatto lavorare lo staff. E, ripeto, ci sono incontri, molti incontri, a Invitalia col nuovo soggetto. E ancora oggi abbiamo visto, nella diretta Facebook, una sceneggiata indecorosa perché nel contratto di finanziamento di Invitalia, da sempre, da 30 anni, c’è una clausola che dice che se tu chiudi quella fabbrica, in un determinato periodo di tempo gli devi dare i soldi.

Aggiungo una cosa - conclude il suo duro intervento Calenda - gli incentivi di cui parla Di Maio sono incentivi che quella fabbrica non ha preso ancora. Ed è evidente che non c’è bisogno di revocarli, perché se quella fabbrica passa di proprietà gli incentivi non li prende. Aggiungo: sette milioni di incentivi sono questo, gli altri otto che vuole revocare sono dell’impianto di Carinaro, dove gli investimenti sono stati fatti. Allora, quello che voglio dire è che questa cosa è gravissima”.