Ci sono definizioni convenzionali attraverso cui, negli ultimi anni, si tende a definire i politici. Il range va da europeisti convinti ad anti-europeisti, passando per europeisti moderati ed euroscettici, con più o meno moderazione. Chi, senza ombra di dubbio, può definirsi un europeista convinto è Romano Prodi. L'ex Presidente del Consiglio dei Ministri italiano rappresenta, infatti, una delle figure chiave che hanno guidato l'Italia in un processo di portata storica per l'Unione Europea, ossia la transizione nella moneta unica.

Non va, inoltre, dimenticato come si tratti di una figura che ha anche coperto ruoli di rilievo all'interno dell'Unione Europea, essendo stato anche Presidente della Commissione. Adesso, attraverso le pagine de Il Messaggero con un editoriale scritto di suo pugno, ha fornito la sua opinione su quella che rischia di diventare una querelle di importanza cruciale tra l'Italia e l'Europa, nel momento in cui il Belpaese rischia seriamente una procedura d'infrazione per eccesso di debito.

L'Italia dovrà dare spiegazioni

L'Italia, dunque, presto sarà chiamata ad affrontare il Consiglio degli Stati membri che delibererà eventualmente la messa in atto dello spauracchio chiamato "procedura d'infrazione".

Per evitare ciò è molto probabile che si chieda al governo italiano di tirare la cinghia e magari a rinunciare ad autentici cavalli di battaglia dell'attuale esecutivo. In primis vengono in mente Quota 100 e reddito di cittadinanza. Tuttavia, i primi messaggi provenienti da Di Maio e Salvini, secondo Romano Prodi, non sembrano andare nella direzione di un'Italia pronta ad accogliere le richieste, sebbene ci sia voglia di dialogare e trovare una soluzione che possa soddisfare tutte le parti in causa. C'è chi sostiene, ad esempio, che potrebbe bastare tornare a canalizzare verso altri lidi delle voci di bilancio tutte le risorse avanzate, secondo fonti governative, nell'investimento fatto per Quota 100 e reddito di cittadinanza.

Resta da capire se questo a Bruxelles basterà come garanzia di copertura di un debito che, secondo il Fmi, metterebbe a rischio l'intera Eurozona.

Prodi si pone il problema dell'approccio italiano

Il rischio che l'Unione Europea, intesa come singoli stati membri, non abbia alcuna voglia di prendersi carico dei problemi dell'Italia esiste, così come quello di isolamento per il Belpaese. Sembrano inquadrarsi in questa direzione alcune frasi scritte da Prodi. Quello cheper l'ex premier è un augurio, è che al governo accolgano le indicazioni della Commissione come un utile consiglio per presentarsi difronte alla decisione finale del Consiglio Europeo con i cambiamenti necessari a correggere la rotta profondamente sbagliata lungo la quale l’Italia "sta ora camminando". L'obiettivo per Prodi, per concludere, è "evitare che il nostro Paese si infranga contro gli scogli”.