Come anticipato su questa testata nei giorni scorsi, il Ministro dell’Interno italiano, Matteo Salvini, ha deciso di non partecipare al vertice sui migranti tenuto a Parigi lunedì 22 luglio su iniziativa del Presidente francese Emmanuel Macron. Nella capitale transalpina si sarebbe dovuta decidere una linea comune sul tema dell’immigrazione, soprattutto quella in arrivo dalle coste africane attraverso gli ormai famigerati barconi. 14 dei 27 Paesi europei avrebbero trovato un’intesa su un cosiddetto “meccanismo di solidarietà” che permetta la redistribuzione dei migranti in tutta l’Unione.

Condizione necessaria affinché ciò avvenga, però, è il permesso allo sbarco di tutti i profughi nel porto più vicino, ovvero l’Italia e, in seconda battuta, la piccola Malta. Una condizione capestro che, ovviamente, non è stata accettata dal grande assente Salvini, il quale parla di “flop” del vertice parigino e ribadisce a Macron il fatto che l’Italia non sia più disposta a prendere ordini da nessuno.

Il vertice di Parigi e l’attacco di Macron a Salvini

Il risultato più importante ottenuto dai 14 Paesi partecipanti al vertice di Parigi sui migranti è una sorta di intesa raggiunta sulla redistribuzione dei profughi che arrivano nel vecchio continente. Come già accennato, però, Francia, Germania e altri Paesi minori sono disposti a offrire le loro solidarietà solo in cambio di una riapertura immediata dei porti italiani ai barconi dei trafficanti e alle imbarcazioni delle Ong.

Dopo il salvataggio si penserà alla redistribuzione, questa l’idea di Macron e soci. Logico che, viste le premesse, il nostro titolare del Viminale, Matteo Salvini, avesse deciso con largo anticipo di disertare l’incontro. ‘Buca’ che ha mandato su tutte le furie l’inquilino dell’Eliseo che, senza nominare il suo rivale, ha deplorato con spocchia le “assenza ingiustificate”, commentando che “non si guadagna mai nulla a non partecipare”.

Comunque sia, Macron si è detto convinto di come sia una “necessità giuridica e pratica” quella di accogliere le navi dei migranti nel “porto più vicino” perché, aggiunge, “non si possono far correre rischi a donne e uomini in situazioni di vulnerabilità”.

La risposta di Matteo Salvini: ‘Italia non è campo profughi d’Europa’

La linea ‘buonista’ tenuta da Emmanuel Macron sui migranti, giocando però anche sulla pelle degli italiani, è stata respinta totalmente dal leader della Lega. Prima è arrivato il niet del capitano leghista alla partecipazione al vertice di Parigi. Poi, non appena le agenzie hanno battuto le sue dichiarazioni anti italiane, Matteo Salvini non ci ha pensato due volte a rispondergli via social network. Già nella serata di ieri, infatti, è apparso sulla sua pagina Facebook un breve post che la dice tutta sul livello di scontro raggiunto con i ‘galletti’ sull’immigrazione. Intanto, Salvini considera un “errore di forma” la riunione stessa, perché convocata in fretta e furia e senza rispettare le prerogative del semestre di presidenza finlandese.

Ma, soprattutto, risulta inaccettabile perché “ha ribadito che l’Italia dovrebbe continuare a essere il campo profughi d’Europa”. Salvini, dunque, non fa altro che ribadire quanto già dichiarato a più riprese, cioè che “l’Italia ha rialzato la testa, non prende ordini e non fa la dama di compagnia”. Il rivale Macorn, infine, viene invitato a Roma se ha veramente intenzione di discutere di migranti.