Anche se non c’è ancora nulla di ufficiale, sembra proprio che M5S e Pd siano avviati verso una chiusura positiva della trattativa che dovrebbe portare alla formazione del nuovo governo "giallorosso". I nodi più importanti da sciogliere sono quelli sul nome del futuro Presidente del Consiglio, che potrebbe essere il confermato Giuseppe Conte dopo la caduta del veto Dem, dei nomi dei Ministri e del programma.
Ovviamente non mancano le posizioni critiche all’intesa, anche all’interno dei due movimenti politici. Se dal Nazareno per il momento non filtrano voci contrarie, è dal M5S che arrivano le prime bordate contro un esecutivo non ancora nato. Il caso più clamoroso è quello del senatore pentastellato Gianluigi Paragone, il quale da giorni va ripetendo che, in caso di accordo con il Pd, lui abbandonerà la vita politica per tornare a fare il giornalista. Oggi, però, Paragone aggiunge un altro tassello alla sua personale sfida al possibile nuovo governo "giallorosso". La regia di quello che sta accadendo, denuncia l’ex direttore de La Padania, sarebbe di Roberto Fico.
Gianluigi Paragone se la prende con l’ala sinistra del M5S guidata da Roberto Fico
"Noi come Movimento e io come giornalista abbiamo un obbligo - dichiara Gianlugi Paragone ospite del programma Omnibus su La7 - recuperare il vero senso socialista. Caro Zingaretti - questa la sfida lanciata al Segretario Pd - se hai coraggio metti al Ministero dell’Economia Stefano Fassina, oppure metti un economista che vada contro il predicato dell’Ue all’insegna dell’austerity. Quella austerità ha ammazzato gli italiani. Il problema non è Di Maio, non credo proprio che questa cosa lo stia facendo impazzire - rivela poi Paragone - si sa benissimo che questa regia arriva da Roberto Fico e dalla componente di sinistra del movimento.
Ma ci sta, è un'azione politica. Si tratta di tutta una componente di persone del M5S che pensa di avere addosso il peccato originale e cerca il fonte battesimale dentro il Pd. Non so che cosa pensi Casaleggio, ma credo abbia profondamente ragione quando dice ‘abbiamo una piattaforma, dobbiamo votare’. E qualora dovesse tenersi questa votazione invito a votare no”.
‘Governo M5S-Pd non otterrà mio voto di fiducia’
“Il governo M5S-Pd non otterrà il mio voto di fiducia - ribadisce quindi Gianluigi Paragone - non so quanti altri nel M5S voteranno contro. Non ragiono in termini di correnti, né faccio questi esercizi. Però il mio voto di fiducia non potranno averlo, per coerenza con tutto quello che ho detto in televisione e scritto sul mio libro, e sono contento di aver pagato dei prezzi per questo.
Non otterranno il mio voto - si scalda - per il semplice motivo che questa è la peggiore sinistra possibile. Il M5S poteva e può essere l’anima socialista di questo Paese. Ma quando noi parlavamo di reddito di cittadinanza e di dignità, Marattin parlava di ‘stock di poveri’ e veniva a criticare quelle regole. Adesso li vedrò dalla stessa parte della barricata: auguri. Io, per il tempo che dedicherò ancora al Parlamento, perché è chiaro che poi non è che potrò starci per tutta la legislatura - conclude il suo intervento - li guarderò con occhio critico. Resterò in Senato per un tempo molto breve, tornerò a lavorare”.