Le parole con cui il senatore Mario Michele Giarrusso, in un'intervista rilasciata all'Adnkronos, segnala l'opportunità che il capo politico del Movimento Cinque Stelle faccia un passo indietro rappresentano l'ennesima spia attraverso cui si avverte che, negli ambienti grillini, non si vive un momento facile o comunque di grande armonia.
Il calo del consenso elettorale, testimoniato dalle ultime europee e dai sondaggi, rispetto alle politiche del 2018 non rappresenta perciò l'unico campanello d'allarme per un partito che deve fare i conti con il malcontento di alcuni senatori, come Gianluigi Paragone, o di anime storiche del movimento come Alessandro Di Battista che faticano a digerire il nuovo percorso intrapreso in maniera comune al Partito Democratico.
Di Battista e Paragone già critici con il M5s
Nei giorni scorsi Alessandro Di Battista aveva pubblicato un post sui suoi social attraverso cui invitava i suoi ex colleghi parlamentari a non fidarsi di quello che lui definiva come il partito più ipocrita d'Europa in riferimento ai dem.
Gianluigi Paragone, invece, dopo aver osteggiato l'alleanza con il Partito Democratico non votando la fiducia, ha, nelle ultime ore, tirato le orecchie al Movimento Cinque Stelle, reo di essere diventato una forza troppo europeista con la creazione del governo giallorosso. La novità del giorno non è che un altro senatore palesi un certo malessere per la situazione attuale in seno ai grillini, ma che, per la prima volta ed in maniera chiara e netta, si metta in discussione leadership di Luigi Di Maio. A farlo è Michele Mario Giarrusso che nell'intervista rilasciata all'Adnkronos non ha mancato di utilizzare termini chiari e che non ammettono fraintendimenti rispetto a quella che sarebbe la sua posizione e di altri senatori grillini.
Giarrusso anticipa preparazione documento
A far volare gli stracci sarebbero state le conseguenze di una riunione che avrebbe dovuto portare alla nomina del capogruppo in Senato. Giarrusso, infatti, intervistato in una fase successiva ha manifestato il suo punto di vista rispetto all'ipotesi che a DI Maio siano stati troppi poteri. "Sì, - ha risposto -- dovrebbe lasciare tutti gli incarichi. Non vedo quale esperienza possa vantare agli Esteri. Abbiamo perso 6 milioni di voti, siamo in minoranza in Consiglio dei ministri".
Giarrusso ha, inoltre, sottolineato come sarebbe opportuno una nuova e concreta discesa in campo di Beppe Grillo, ma la stoccata sul capo politico diventa ancora più netta in una considerazione successiva.
Ciò accade quando non smentisce il fatto che si starebbe pensando alla redazione di un documento che sarebbe una richiesta di passo indietro nei confronti dell'uomo di Pomigliano d'Arco: "Ci stiamo lavorando. Noi - ha ammesso - dobbiamo riportare la democrazia nel Movimento".