Nella giornata del 30 agosto, i rapporti tra i Pd e M5S impegnati nella formazione del nuovo esecutivo si sono non poco incrinati e, nonostante la mediazione riuscita dal premier incaricato Giuseppe Conte, ci sono ancora questioni aperte e da risolvere, come la discussione sui venti punti del programma dei Cinque Stelle e il voto sulla piattaforma Rousseau. Il Capo dello Stato naturalmente rimarrà neutrale e non interverrà nelle dinamiche interne dei programmi del governo giallo-rosso, fatta eccezione per alcuni dicasteri sui quali potrà fornire un parere preventivo.

La mediazione spetta a Conte

Sergio Mattarella confida nel ruolo e nella capacità di Giuseppe Conte in merito alle questioni interne tra PD e M5S che stanno creando non pochi ostacoli in merito alla formazione del nuovo governo. Il Capo dello Stato ha fatto il suo, ascoltando tutte le forze politiche dopo la fine del governo M5S-Lega e sta dando il tempo al Presidente del Consiglio incaricato Giuseppe Conte di limare tutte le spigolature di un accordo tra due poli decisamente differenti.

Mattarella non interverrà da vicino nel programma di governo, come previsto dai suoi poteri, e confiderà solamente nella "solita leale collaborazione tra le alte cariche della Repubblica". E, dopo la crisi avuta nella giornata di ieri, con l'annullamento dell'incontro tra Zingaretti e Di Maio, il ruolo di Conte è stato decisivo nel creare un clima meno teso e rigido.

I partiti potranno dunque contare sulla neutralità del Capo dello Stato che interverrà solo per fornire alcuni pareri preventivi su alcuni ministeri chiave del nuovo esecutivo, come fatto peraltro in occasione della formazione del primo Governo Conte. La settimana prossima sarà quindi decisiva: Conte scioglierà la sua riserva e sottoporrà a Mattarella la lista dei ministri.

Ma prima bisogna mettere d'accordo i due partiti di governo, operazione ancora in corso.

Incontro tra Conte e Mattarella

Ieri intanto, mentre sono proseguite le trattative e gli incontri tra le delegazioni del PD e del M5s, il premier incaricato Giuseppe Conte ha avuto un incontro riservato al Quirinale con Sergio Mattarella.

Il faccia a faccia tra i due, non previsto nell'agenda del premier, si è tenuto per mettere luce su alcune tensioni emerse nelle ultime ore tra i due partiti principali che daranno la fiducia al governo.

Alcune indiscrezioni avevano anche parlato di un possibile passo indietro di Conte, ma così non è, visto che il premier è salito al Colle per un incontro informale. Dopo il colloquio, durato due ore, Conte è tornato a Palazzo Chigi e ad attenderlo c'erani i capigruppo del PD Andrea Marcucci e Graziano Delrio e del M5s Stefano Patuanelli e Francesco D'Uva. Quest'ultimo ostenta grande ottimismo: "Siamo fiduciosi che si trovi una quadra. Lavoriamo per un’intesa il prima possibile".