Curioso siparietto quello avvenuto l'altra sera alla festa de l'Unità di Milano: dopo l'intervento del segretario Nicola Zingaretti infatti, una persona dal pubblico si è lamentata apertamente perché il dibattito è durato troppo poco. Zingaretti però non ha tardato a replicare, e ha risposto che viene da un calendario molto fitto di impegni e che non vede la sua famiglia da quindici giorni, tra gli applausi del pubblico presente al comizio.

Il battibecco con Zingaretti

La scorsa sera a Milano, alla festa dell'Unità, è intervenuto il segretario del Pd Nicola Zingaretti: verso la fine del dibattito c'è stato un siparietto curioso tra il segretario e un suo sostenitore, che era molto arrabbiato perché il discorso sarebbe durato troppo poco e lui era venuto fin lì da lontano per poter assistere.

"C'è gente che viene da lontano per vederti" ha urlato dal pubblico.

Con compostezza però il segretario ha risposto senza perdere la calma: ha replicato dicendo che non va mica in vacanza, e che sono sessanta giorni "che non conosco altro che il partito". Aggiunge dicendo al suo sostenitore di aver trovato la persona sbagliata visto che se ne andrà dalla festa ma non perché ha qualcosa di divertente da fare. E gli ricorda i suoi appuntamenti, come l'incontro precedente, prima di arrivare a Milano, con Romano Prodi a Bologna. E aggiunge che il giorno seguente sarà a Torino.

E, visto che il contestatore continuava a protestare, Zingaretti risponde e rispedisce al mittente l'accusa, visto che sono quindici giorni che non vede la sua famiglia, quindi, aggiunge il segretario dem, "non tocchiamo questo argomento".

E dal pubblico parte la standing ovation a difesa del segretario.

Il discorso di Zingaretti

Polemiche a parte, nel suo intervento Zingaretti ha parlato del futuro del partito, a cominciare dalla nuova esperienza di governo che lo attende. A suo avviso non bisogna avere un "atteggiamento presuntuoso" ma mostrare rispetto "per le dinamiche degli altri", con il fine non solo di governare, ma di "costruire processi veri".

Rispedisce al mittente le voci di scissioni e di ritorni nel partito, definendoli dei "tormentoni" che sono basati sul niente e che al momento non sono "all'ordine del giorno". Per lui l'importante è concentrare il dibattito sul lavoro e sullo sviluppo, e su come costruire uno stato sociale moderno. Queste questioni devono restare al centro del confronto politico.

Aggiunge che vuole per il paese un governo di svolta per poter salvare l'Italia, e vuole che sia superata l'esperienza di governo giallo-verde, in cui si litigava ogni giorno. E critica le parole delle opposizioni, che hanno insistito molto sulla retorica della poltrone, a suo avviso "figlia della fantasia".