Proprio nei giorni in cui Donald Trump licenzia il suo consigliere che non voleva un vertice col premier iraniano Rouhani, e proprio quando quel vertice sembrava potesse davvero tenersi, il Segretario di Stato Mike Pompeo accusa l'Iran di avere attaccato le riserve di petrolio saudite. Affermazioni che suonano prive di senso per il Ministro degli Esteri iraniano e che, avverte, potrebbero solo servire come pretesto per una rappresaglia.

Neanche una rivendicazione convince Pompeo

Il Segretario di Stato americano Mike Pompeo ha pensato bene di puntare il dito contro Teheran per l'attacco alle due raffinerie saudite della Aramco.

Non è servita neanche la rivendicazione dell'attacco da parte dei ribelli dello Yemen a far cambiare nemico al Segretario Pompeo. D'altronde l'amministrazione Trump è quella che si è svincolata dagli accordi internazionali sul nucleare ed è anche quell'amministrazione che ha reintrodotto le sanzioni contro l'Iran. Così, dopo l'attacco alle riserve saudite, con indole allarmista Pompeo dichiara: "Non c'è alcuna prova che gli attacchi siano arrivati dallo Yemen". Il tweet che contiene la dichiarazione prosegue con l'accusa all'Iran di Rouhani e Zafir: "Teheran è dietro a quasi 100 attacchi contro l'Arabia Saudita mentre Rohani e Zarif fingono di impegnarsi nella diplomazia". Un tweet abbastanza aggressivo dunque, considerando che proprio in questi giorni si era visto un Trump più ben disposto verso l'Iran, come si può intendere anche dal licenziamento di John Bolton dal ruolo di consigliere, storico personaggio avverso all'Iran, che non molto tempo addietro invocava come unica soluzione della crisi tra Washington e Teheran, il bombardamento di quest'ultima.

Accuse senza senso secondo Teheran

Una nota del Dipartimento USA dell'Energia ha segnalato che l'America è pronta a usufruire delle riserve petrolifere strategiche (630 mln di barili, ndr), in modo da contrastare un eventuale stop dei mercati petroliferi dopo l'arresto, da parte di Riad, della produzione nei due maxi impianti che hanno subito l'attacco dei droni.

Mentre il Segretario dell'energia Ricky Perri annuncia piena disponibilità per una collaborazione e un piano d'azione globale, se necessario, con la International Energy Agency, intanto da Teheran fanno sapere che quelle del Segretario Pompeo altro non sono se non fantasie, accuse senza senso che al massimo potranno servire come giustificazioni per le prossime azioni future, magari azioni di rappresaglia contro Teheran. A dichiararlo è stato il portavoce del Ministro degli esteri iraniano Abbas Mussavi: "Queste accuse ed affermazioni inutili e cieche sono incomprensibili e prive di senso"