Nella puntata di questo lunedì 7 ottobre nella trasmissione "Otto e Mezzo" su La7 è stato ospite Dario Franceschini, esponente di primo piano del Partito Democratico e attualmente ministro dei Beni Culturali del Governo Conte II, il quale è stato incalzato dalla conduttrice Lilli Gruber a esprimersi su vari aspetti di attualità Politica, dal rapporto Pd-M5S, al futuro del Governo fino al ruolo di Matteo Renzi nella prossima fase.
'Può nascere un'alleanza politica fra centrosinistra e M5S in grado di battere la destra'
Riguardo al tema della manovra economica oramai imminente, Franceschini ha spiegato: "Mi pare che ci sia una sorta di rimozione collettiva, per mesi si è scritto di Salvini che sarebbe stato pronto a far cadere il Governo (e lo ha fatto) pur di non fare la Legge di Bilancio.Poi si era detto che questo Governo non sarebbe riuscito a fare questa Manovra. Non sarà una manovra restrittiva, Confindustria è troppo pessimista nelle valutazioni espresse finora. Nessuno poteva aspettarsi cose particolari adesso. Ma la Legislatura durerà ancora e il Governo pure".
Poi ha aggiunto: "Non abbiamo alcuna intenzione di andare ad elezioni immediate, vogliamo durare tutta la Legislatura. L'Italia fino a pochi mesi fa sembrava Gotham City. Ora il clima è cambiato. Fino ad agosto l'Italia era triste, impaurita e cattiva, ogni giorno c'era un episodio di omofobia, violenza e razzismo. Penso che invece questo Governo è nato per mettere Salvini in un angolo e ci è riuscito, quindi è stata un'operazione politicamente vincente. Adesso non ci si può fermare a quello: dobbiamo governare il Paese".
E parlando delle prospettive politiche l'ex segretario del PD ha detto: "Dobbiamo vedere se da questa maggioranza può nascere che offre agli italiani una prospettiva bipolare diversa da quella che c'è stata nel passato (...) Fino a pochi mesi fa si parlava solo di paura degli immigrati e di odio.
Lega e M5S era un'alleanza fra avversari che volevano restare tali, infatti non si sono mai alleati a livello locale. Si erano basati su zone di influenza, tipo uno faceva quel che voleva sugli immigrati e l'altro sul reddito di cittadinanza, ma non si fa così. Noi invece stiamo cercando di fare un'alleanza che trova un'intesa e una sintesi su tutto e vedere se questa esperienza aiuta la nascita di un'alleanza politica. Infatti anche in Umbria ci siamo messi insieme per evitare che la regione finisca nelle mani della destra. Questa alleanza ha un valore positivo: gli italiani ci devono aspettare alla prova dei fatti. Ma soprattutto può nascere un'alleanza fra centrosinistra e M5S in grado di battere la destra".
Su migranti e ius culturae
Sul tema dei migranti, Franceschini ha affermato: "Noi raccogliamo le persone in mare e le salviamo perché c'è la legge del mare. Mentre Salvini le teneva per giorni e giorni in mare come scelta strategica. La parabola di Salvini è che li lasciava in mare per 15 giorni e poi alla fine li faceva sbarcare tutti, era solo disumano. Ora bisogna che altri paesi UE si facciano carico di una parte dei migranti".
Mentre sullo ius culturae, ha detto: "Questo non c'erano niente con l'immigrazione clandestina, che va combattuta. Contemporaneamente chi nasce in Italia dopo che ha completato il ciclo scolastico è giusto che possa avere la cittadinanza. Gli immigrati non sono solo quelli che delinquono, ma anche le badanti e le baby sitter".
I tre punti che legano Pd e M5S secondo Franceschini
Dario Franceschini ha poi risposto alla Gruber su quali sono i tre punti che più avvicinano il PD e il M5S: "Il tema della tute dei ceti più deboli: il reddito di cittadinanza è molto simile ai nostro reddito di inclusione, quindi verrà mantenuto anche se poteva essere fatto meglio. Poi c'è tutto il tema delle politiche sulla Green Economy che saranno centrali nel nostro Governo. E poi c'è il tema della riduzione dei parlamentari che è una loro proposta: anche su questioni costituzionali siamo quindi abbastanza vicini, il problema è ridurre i costi della politica. Anche noi nel Referendum poi andato male toglievamo 315 parlamentari, qui ne togliamo invece 345.
In passato chiedevamo su questo una serie di garanzie, ora che sono state accolte ci possiamo stare".
Franceschini sulla scissione di Renzi e sui rapporti con Di Maio
Dario Franceschini ha poi parlato della recente scissione di Matteo Renzi dal PD: "Quelli a lui vicini che hanno scelto di restare nel partito lo hanno fatto col prezzo di una scelta dolorosa, ho parlato con quasi tutti loro: lo hanno fatto convintamente. Non c'è alcun sospetto di tradimenti. Ma non è che dobbiamo parlare tutti i giorni di Renzi. Il Governo è nato sostanzialmente a due, ovvero PD e M5S, oltre a LeU, ora è successa una cosa dolorosa come una scissione: non capisco per quali ragioni politiche sia avvenuta, visto che il Governo lo abbiamo voluto assieme.
Detto questo, ne prendo atto: adesso la coalizione è a quattro, dobbiamo convivere: ognuno di essi farà delle proposte che possono passare o non passare. L'importante è lo spirito (...) Con Matteo i rapporti personali restano sempre.
Infine il ministro dem ha concluso: "Di Maio finora lo conoscevo solo per l'immagine pubblica, ho visto che sui dossier e sulle cose di lavoro è uno che approfondisce e studia, quindi ho un'opinione assolutamente positiva su di lui. Ma il presidente del Consiglio sarà Conte fino alla fine della Legislatura".