Appare assai delicata la situazione dell'azienda Whirlpool, che sembrerebbe sempre più interessata a vendere la divisione di Napoli e metterebbe così in ginocchio moltissimi lavoratori dello stabilimento. Nel programma 1/2 ora in più, in onda domenica scorsa, il sindacalista Marco Bentivogli della Fim Cisl, accusa il ministro Luigi Di Maio, ex ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, di aver mentito agli operai, in quanto la Whirlpool aveva già comunicato al ministero le sue intenzioni, che Di Maio ha deciso di rendere pubbliche solamente ad un mese di distanza dalle consultazioni europee.

L'accusa contro Di Maio

Il ministro Di Maio ha mentito ai lavoratori". Questa è l'accusa del sindacalista Cisl Marco Bentivogli ai microfoni di 1/2 ora in più, in onda domenica su RaiTre. "La Whirlpool mi ha detto di aver comunicato al Mise le sue intenzioni dagli inizi di aprile", ma l'ex ministro le ha svelate soltanto il 31 maggio, circa un mese dopo le elezioni del parlamento europeo.

Bentivogli ha confermato di fatto che l'intenzione, da parte dell'azienda, di mettere in vendita la divisione di Napoli, ma l'ex ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico avrebbe mentito, tenendo nascosta la notizia per un po'. Molto dura sulla questione anche la sindacalista della Fiom Francesca Re David: "C'è qualcuno che non dice la verità" e accusa che la promessa di nuovi investimenti era stata fatta per Napoli e non si deve investire altrove.

L'azienda, con molta probabilità, sarà venduta alla società PRS, Passive Refrigeration Solutions SA, che ha sede legale a Lugano, in Svizzera, e che è riconducibile a imprenditori del nostro paese.

Soluzioni sul tavolo

Attualmente il futuro dei lavoratori italiani interessati è più che incerto: sono previsti ripetuti incontri tra sindacati, vertici dell'azienda, e il premier Conte a partire dalla giornata di mercoledì.

Sulla riuscita di un'intesa però vengono avanzati moltissimi dubbi: le parti sono al momento molto lontane, e il ministro attuale dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, che ha ereditato un dossier molto complicato, chiede all'azienda statunitense di annullare la propria decisione, cosa che Whirlpool non sembrerebbe affatto intenzionata a fare.

Nella giornata di ieri intanto Enzo Amendola, ministro per gli Affari europei, ha ricordato come Whirlpool abbia preso dei benefici dallo stato, inclusi gli ammortizzatori sociali e adesso "ha il dovere di rispettare gli impegni”. E sempre ieri è arrivato il tweet accusatorio di Carlo Calenda, ex ministro dello sviluppo economico sotto i governi Renzi e Gentiloni, che accusa di menzogna Di Maio sul caso Whirlpool. Come confermato dallo stesso Calenda in quei giorni di giugno, il ministro era a quindi a conoscenza dell'intenzione dell'azienda di vendere e quindi, deve dimettersi.