Intervenendo in diretta nel programma Mezz'ora in più, condotto dalla giornalista Lucia Annunziata, il deputato del Movimento Cinque Stelle Gianluigi Paragone, sempre scettico dopo l'accordo di governo con il Partito Democratico, ha parlato degli obiettivi che il Movimento si vuole porre e delle scelte politiche del capo politico Luigi Di Maio. Per lui è prioritario ripartire dai lavoratori, dalle persone indebitate, per non restare "scollati" con un pezzo di società.
Le parole del deputato
Durante il programma Mezz'ora in più, in onda su Rai 3, il giornalista e deputato del M5S Gianluigi Paragone ha parlato dell'attuale governo tra Pd e Cinque Stelle sottolineando cosa non stia funzionando all'interno del Movimento.
Ecco le sue parole. "Io penso che così non sta funzionando, così non funziona la missione storica del Mvimento Cinque Stelle. Era nato sulla spinta delle sofferenze da parte dei cittadini. Serve cambiare e ripartire. Bisogna fare un processo all'intero Movimento. Gli elettori hanno perso la fiducia nel M5s e non bisogna allontanarsi dai lavoratori. Io resto convinto che la forza del M5s sia una matrice sociale, socialista".
Il cammino del M5s
Nel suo cammino però il M5s ha perso di vista gli ultimi, i lavoratori licenziati, i disoccupati, gli indebitati "Abbiamo perso di vista i sofferenti" dice Paragone.
Non mancano gli elogi al M5s per la prima esperienza in Parlamento, durante la scorsa legislatura: "Negli anni della legislatura precedente ha fatto bene l'opposizione perché fai capire all'elettorato che ti sta ancora a cuore quel pezzo di problema".
Ora invece qualcosa non funziona più: "Se anche il Movimento dovesse franare, quel carico di disagio di sofferenza sociale resta, allora o c'è un contenitore che racchiude questa sofferenza e la rappresenta, oppure questa sofferenza si riversa in piazza. Chi pensa di anestetizzarla ha sbagliato tutto". Attualmente infatti, aggiunge Paragone, "questa classe Politica non è in grado di affrontare questa protesta".
Battaglie politiche
Il M5s "deve maturare e deve rappresentare questo pezzo di società", quello dei lavoratori e degli ultimi. Non manca una critica sul reddito di cittadinanza: "Non abbiamo saputo costruirlo, l'abbiamo accelerato"
E sulle battaglie future ravvisa che queste dovranno riguardare l'acqua pubblica, la legalità, la riduzione numero parlamentari, e il lavoro.
Annuncia inoltre di essere al lavoro su un progetto di legge per ridurre i costi fissi delle bollette. "Dobbiamo incidere sulla vita quotidiana. O la nostra esperienza di governo ha senso nella vita quotidiana delle persone e vediamo Salvini prendere la corsia di sorpasso e andarsene".
Su Di Maio e Conte
Quando Annunziata gli chiede se Luigi Di Maio sta pensando ad un altro movimento Paragone risponde: "Perché dovrebbe? Può essere sfiduciato dal garante, oggi la sua stella non sta brillando particolarmente, non vedo come puoi impostare un movimento nuovo, quando la tua forza non è quella di un anno fa. Non riesco a vedere con quale forza può costituire un nuovo movimento".
E all'ultima domanda di Annunziata, che gli chiede se durerà Giuseppe Conte, risponde: "Per me no, ma in caso di caduta del governo Conte la legislatura può durare ancora".