La proposta della plastic tax – nelle intenzioni un’imposta da quasi 1 euro al chilo per gli imballaggi in plastica monouso – non nasce sotto i migliori auspici e diventa motivo di scontro politico, soprattutto tra Pd e Italia Viva, ma non solo. Secondo il Ministro per il Mezzogiorno, il democratico Giuseppe Provenzano, questa tassa porterà ad un aumento del prezzo di una bottiglietta di 4 o 5 centesimi e sul profilo Facebook del Partito Democratico pubblica un post molto duro nei confronti del partito di Renzi, accusandolo di ipocrisia.
Si chiede perché, dopo aver postato fotografie di mari inquinati dalla plastica e aver distribuito, tra i gadget pubblicitari, borracce e selfie con Greta, si oppongono a questa misura. E prosegue spiegando che l’imposta sulla plastica esiste già in molti Paesi europei con lo scopo di disincentivare i prodotti monouso e promuovere materie compostabili ed eco-compatibili. L'imposta in Legge di Bilancio, prosegue, ha l’obiettivo di limitare l’impiego di oggetti che si usano una volta soltanto e rimangono nell’ambiente per centinaia di anni. Infine conclude spiegando che è solo una delle tante misure da adottare per produrre dei cambiamenti e che “compito delle istituzioni è anche orientare i comportamenti sociali”.
Altri Paesi che hanno adottato misure sulla plastica sono la Finlandia (già dal 1997), la Norvegia, la Danimarca e la Gran Bretagna. In Francia, addirittura, dall’anno scorso si sta discutendo su una tassa del 10% su bottiglie e contenitori di plastiche non riciclate, mentre in Germania vige da anni un sistema di deposito cauzionale: per ogni bottiglia riportata nei negozi si ricevono dagli 8 ai 25 centesimi. In più investirà nella sostenibilità ambientale ben 100 miliardi.
La plastic Tax e le elezioni in Emilia Romagna
Ma lo scontro non è solo con Italia Viva e l’opposizione di destra, che continua a battere sul tasto del “Governo delle tasse”: anche i sindacati sono perplessi. Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil hanno chiesto un incontro, perché sostengono che l’attuale versione della plastic tax non incentivi gli investimenti per la riconversione industriale o la spinta all’economia circolare, ma che abbia la sola finalità di reperire risorse per fare cassa.
È previsto infatti un incasso di 1,7 miliardi sui 30 della manovra.
Una voce importante che si leva contro questa imposta è quella di Stefano Bonaccini, Presidente della Regione Emilia Romagna, che dice “per noi sarebbe un suicidio”. La regione, infatti, ospita la maggior concentrazione al mondo di aziende dedite alla produzione di macchine per il confezionamento e l'imballaggio. Settore in cui il nostro Paese è leader, assieme alla Germania. Bonaccini spiega che “in Emilia Romagna il futuro piano regionale plastic free lo stiamo condividendo anche con le imprese del settore, studiando meccanismi di compensazione e incentivi, che non danneggino il comparto, per una svolta ecologica assolutamente necessaria, ma che non deve colpire imprese e lavoro".
La preoccupazione di Bonaccini e di altri esponenti Dem è che questa tassa possa portare ad un calo di consensi e ad un travaso di voti nel campo del centrodestra. Matteo Salvini punta molto sulle prossime elezioni (il 26 gennaio prossimo) e una vittoria della coalizione del centrodestra potrebbe rappresentare la fine del governo giallo-rosso, già di per sé vacillante. E questo nonostante gli ottimi servizi e standard della regione (storicamente rossa) garantiti dalle amministrazioni di sinistra.