L'Università di Padova ha organizzato un team di scienziati provenienti da diverse discipline per sviluppare un modello matematico in grado di individuare i potenziali contagiati dal Coronavirus positivi prima che questi vengano alla luce così da contenere il virus. In questo modo si giocherebbe d'anticipo, consentendo di capire su quali persone effettuare il test tramite l'analisi dei contatti. Il Professor Stefano Merigilano, Presidente della Scuola di Medicina di Padova, precisa che vi faranno parte non solo medici, ma anche biologi, matematici, informatici ed esperti di intelligenza artificiale per integrare tutti i modelli matematici con informazioni provenienti dalle reti social.

Anticipare, prevedere e contenere

Il Professor Merigliano, assieme al Professor Andrea Crisanti (del Dipartimento di Medicina Molecolare), spiega che l'obiettivo è quello di stare sempre un passo avanti al virus e che, per fare questo, è fondamentale elaborare un algoritmo matematico adatto. Entambi assicurano che si sta lavorando attivamente con la Regione, la quale ha messo a disposizione tutte le risorse necessarie.

Crisanti aggiunge che negli ultimi quattro giorni sono stati effettuati più di 5.000 test, ossia tra i 1000 e i 1500 al giorno, che il personale sta lavorando su turni in modo tale da ricoprire tutto l'arco delle 24 ore e che in 4 ore un paziente ha la risposta dell'esame. Il Professor Crisanti tiene a sottolineare che bisogna sfatare il luogo comune secondo cui l'Italia avrebbe svolto troppi test: infatti fino a cinque giorni prima erano stati effettuati soltanto cento test, come da direttive della Regione e del Ministero.

Razionalizzare le risorse

Il Professor Crisanti aveva fin da subito insistito affinché si testassero tutti i potenziali contagiati, inclusi gli asintomatici e la comunità cinese patavina si è dimostrata estremamente collaborativa, tuttavia la Regione ha fermato l'iniziativa poiché non corrispondeva alle direttive ministeriale e il Servizio Sanitario Nazionale non avrebbe coperto le spese.

Il Professor Crisanti rivendica quella decisione ma concorda sul fatto che bisogna razionalizzare le risorse: non bisogna infatti paralizzare l'Ospedale che conta 1600 posti letto. Verranno sottoposti pertanto a tampone solo le persone che hanno avuto contatti con casi conclamati o che manifestano sintomi che corrispondono a quelli provocati dal virus.

Obiettivo: eliminare il virus

L'obiettivo deve essere quello di eliminare il virus e non di conviverci, per evitare che esso si evolva. Per far questo è necessario investire in prevenzione e controllo e, non esistendo ancora un vera e propria terapia, per eliminarlo bisogna ricorrere a contenimento, quarantena e isolamento. Per il momento è difficile prevedere l'evoluzione dello scenario perché la situazione attuale è il risultato di contagi avvenuti dai 7 ai 10 giorni fa e i contatti tra le persone sono aumentati per cui è normale aspettarsi nel breve termine un aumento dei casi. Spiega Crisanti che gli effetti delle misure prese adesso saranno evidenti in un arco temporale che va dai sette ai dieci giorni e che se non si verificheranno risposte positive allora le autorità nazionali dovranno riconsiderare le strategie adottate.

In questo momento ci troviamo in una fase di verifica, contenimento e identificazione dei casi e dei contatti. Proprio per questo motivo il modello matematico dell'infezione che si sta studiando risulterebbe particolarmente prezioso.