Quello tra Vittorio Sgarbi ed il Movimento Cinque Stelle è un rapporto complicato. Nel senso che il deputato non perde occasione di manifestare tutta la sua scarsa stima nei confronti di quanti fanno capo all'universo grillino. Memorabili sono stati i suoi sfoghi contro il capo politico Luigi Di Maio. Da ospite del programma di Rete 4, Dritto e rovescio, ha ancora una volta espresso tutte le sue perplessità sul modus operandi dei pentastellati. Un giudizio sprezzante nei confronti di quello che, ancora oggi, è il partito più rappresentato in Parlamento, sulla base dell'exploit alle elezioni politiche del 2018.
Sgarbi critico sulla questione stadio a Roma
Vittorio Sgarbi, nell'esternare il suo pensiero sul Movimento Cinque Stelle, non manca di rivolgere un pensiero nei confronti di Roma e dell'amministrazione Raggi. Cita il fatto che, tra gli obiettivi del Sindaco della Capitale, ci sarebbe stato da subito quello di costruire un nuovo stadio con tre grattacieli. Una scelta che il critico d'arte non sembra approvare, intanto per motivi urbanistici. "Roma - evidenzia - è l'unica città in tanti anni di speculazione che ha, fortunatamente, mantenuto uno skyline orizzontale, diversamente da Milano e Francoforte. "I tre grattacieli - sottolinea - i servono a far vivere l'impresa dello stadio. La finalità non è lo stadio, sono i grattacieli".
Ciò che, però, lo lascia quantomeno perplesso, a giudicare dalla narrazione, è un'altra linea strategica: Chiama come consulente Totti". Facile presumere che Sgarbi giudicasse poco azzeccata l'idea di rivolgersi ad un grande campione di calcio per temi che esulano dal rettangolo verde. Un parere espresso dal deputato, pur non mancando di ammettere di nutrire simpatia nei confronti dello storico numero dieci della Roma.
Sgarbi ha scarsa stima del Movimento Cinque Stelle
L'affondo vero di Sgarbi nei confronti del Movimento Cinque Stelle, arriva quando prova a parlare dell'essenza dei grillini. L'ennesimo attacco che si aggiunge a quelli rivolti a Luigi Di Maio, accusato, tra le altre cose, di non aver mai lavorato e invitato a studiare nel recente passato.
La critica, per il critico d'arte, parte dal chiarimento di un concetto, a suo avviso, basilare: "Un partito, qualunque cosa dica, deve avere delle idee che lo guidano". Il presupposto enunciato diventa, però, un clamoroso auto-assist per pronunciare una frase particolarmente stilettante nei confronti dell'universo pentastellato:"L'ideologia del partito di maggioranza è sostanzialmente me...". Non serve grande sforzo interpretativo per notare che quello è il riferimento al Movimento Cinque Stelle. Parole che, evidentemente, non hanno bisogno di interpretazione.