È giusto o sbagliato continuare a teorizzare pubblicamente la possibile uscita dell'Italia dall'euro? Per cercare di dare una risposta a questa domanda, il conduttore di Piazzapulita, Corrado Formigli, nella serata di giovedì 5 dicembre ha invitato negli studi di La7 il senatore "dissidente" del M5S Gianluigi Paragone. Al centro del dibattito, come detto, il tema della convenienza o meno, per il nostro Paese, di restare nella zona euro.
Lo spunto della discussione lo hanno fornito le recenti dichiarazioni del deputato leghista Claudio Borghi, il quale ha rivelato che, durante il governo gialloverde, non era permesso nemmeno parlare di una eventuale uscita dalla moneta unica perché vietato dal contratto firmato con i pentastellati.
Formigli ha sollecitato una risposta netta da parte di Paragone che, da parte sua, non si è fatto pregare. "L'euro è nato tecnicamente per fallire", ha replicato citando l'economista premio Nobel Joseph Stiglitz.
Le dichiarazioni di Claudio Borghi sull'euro: 'Vietato parlarne durante il governo con il M5S'
"È vietato presentare e rappresentare le istanze di un 25% di persone? Io penso sia un dovere", si è chiesto, e dato subito una risposta, il deputato della Lega, Claudio Borghi, ospite nei giorni scorsi del talk show di Rai 3, Agorà. Certo, ha poi aggiunto, "per far qualsiasi cosa ci vuole la maggioranza". Ma ha anche rivelato che "c'era un accordo di governo che noi avevamo firmato (con il M5S ndr) per non parlarne, ma nessun argomento può essere tabù".
Dichiarazioni che hanno dato la possibilità a Corrado Formigli di attaccare Gianluigi Paragone durante Piazzapulita.
Gianluigi Paragone a Piazzapulita: 'Non esiste soltanto la visione dell'Europa'
Nella puntata di Piazzapulita di giovedì 5 dicembre, Corrado Formigli introduce l’argomento euro, riflettendo con il suo ospite sul fatto che "l'economia giapponese sia molto più forte della nostra e abbia una capacità produttiva mostruosa".
Il senatore M5S ribatte facendo notare che "il debito pubblico del Giappone è mostruoso". Formigli gli domanda allora se "ce ne dobbiamo fregare" del debito pubblico. "No - risponde secco Paragone - dobbiamo scegliere che non esiste soltanto la visione dell'Europa, del cosiddetto neoliberismo. Io posso dire che l'euro è progettato concettualmente per fallire.
Però di questo non se ne vuole parlare".
A quel punto il conduttore gli ricorda che il leghista Borghi ha appena rivelato di essersi finora tappato la bocca sull'uscita dalla moneta unica, solo a causa del contratto di governo firmato con i 5 Stelle. "Io ti dico che l'Italia - questa l'opinione del senatore - da quando è in zona euro, sta andando male. L'Eurozona sta andando male e l'euro è nato tecnicamente per fallire. Non sono parole mie, né di Borghi, né di altri. Questo è Joseph Stiglitz il quale dice che 'L'Italia è andata male da quando l'euro è stato introdotto, l'euro è un sistema praticamente progettato per fallire'. Lo ha scritto su Micromega". Tra i due nasce un battibecco sul valore da dare alle parole di un premio Nobel, ma poi Gianluigi Paragone chiude il discorso: "I dati gli danno ragione".