Dura reazione del deputato Fabio Rampelli ai dubbi espressi dal premier Giuseppe Conte in merito ai cambi di casacca in Parlamento. L'esponente di Fratelli d'Italia ritiene piuttosto strane le critiche del Presidente del Consiglio, giacché proprio lui ha guidato dapprima un governo appoggiato da un partito di destra come la Lega, per poi porsi alla guida di un secondo esecutivo sostenuto da una forza di centrosinistra come il Partito Democratico.

Le parole di Fabio Rampelli in replica a Conte

Il passaggio dal governo gialloverde a quello giallorosso è un avvenimento ancora recente che, di certo, non è stato ben digerito da gran parte del centrodestra che avrebbe preferito la soluzione delle elezioni anticipate.

Questo malumore è ulteriormente emerso dopo le ultime dichiarazioni del Capo del Governo, il quale si è detto fondamentalmente scettico sui cambi di casacche all'interno del Parlamento.

Fabio Rampelli, deputato di Fratelli d'Italia e vicepresidente della Camera dei deputati, ha replicato a muso duro alle parole del premier: "Prendiamo atto con piacere dell'improvvisa illuminazione del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte", ha esordito in un comunicato ufficiale.

Subito dopo è partito l'affondo, con l'esponente di FdI che ha rinfacciato al premier di essersi posto alla guida di due esecutivi di tendenze opposte: "Da quale pulpito viene la predica, lui che ha fatto un semplice cambio di governo sostituendo un partito di destra con uno di sinistra".

Quindi ha concluso con un aspro giudizio: "Siamo alla disconnessione celebrale".

Giuseppe Conte sui cambi di partito: 'Rendere più difficili questi passaggi'

Dopo il voto sulla risoluzione del Mes, approvata sia alla Camera che al Senato, il premier Giuseppe Conte ha deciso di esprimere la sua opinione su una questione che riguarda tutti i parlamentari, ovvero quella dei repentini cambi di casacca.

Le parole del Presidente del Consiglio sono giunte dopo la decisione di tre senatori del Movimento 5 Stelle di passare alla Lega.

Conte ha dichiarato che renderebbe più difficili questi passaggi da un partito all'altro: "Senza mortificare la libertà del singolo, sulla base dei regolamenti parlamentari". In questo modo, secondo il Presidente del Consiglio, si dovrebbe riuscire ad incentivare il confronto all'interno del proprio gruppo quando ci sono dei problemi.

In un secondo momento, il premier si è rivolto direttamente ai parlamentari, ricordando che chi ha intenzione di lavorare può farlo con l'attuale maggioranza fino al 2023, giacché ci sono ancora tante riforme da avviare per il bene dell'Italia.

Infine ha replicato a Salvini, il quale ha rivelato di essere pronto a querelare Conte e Di Maio per aver utilizzato l'espressione "mercato delle vacche" in merito al trasferimento al Carroccio dei tre senatori ormai ex pentastellati. Il Capo del Governo ha sottolineato di non aver mai pronunciato queste parole, e per questo motivo si è chiesto perché l'ex ministro dell'Interno vorrebbe querelarlo. Anzi, ha consigliato al leader della Lega di non perdere tempo e soprattutto di: "Non disperdere energie in questa direzione".