Le Elezioni politiche nel Regno Unito hanno dato il loro verdetto: la contesa è stata vinta dal conservatore Boris Johnson, che quindi diventa Premier inglese e dell'intero Regno Unito. Il politico sarà ricevuto adesso a Buckingham Palace dove la Regina Elisabetta gli conferirà l'incarico per i prossimi cinque anni. Netta la sconfitta per i Labour, che mostrano tutta la loro delusione anche attraverso il leader del partito Jeremy Corbyn. Per Johnson si deve dare subito il via alle procedure per far uscire dall'Unione Europea il Paese d'Oltremanica: si tratta della cosiddetta Brexit.

"Il lavoro comincia oggi" - così ha tuonato il neo Primo Ministro nei momenti immediatamente successivi alla sua elezione.

Voto su Brexit prima di Natale

La strada tracciata adesso dai conservatori, che conquistano oltre 360 seggi in Parlamento, sembra abbastanza chiara. L'idea è quella di votare sulla Brexit prima di Natale, in modo così da realizzarla pienamente entro la fine del prossimo mese di gennaio. Oltre alla maggioranza, Johnson ha avuto anche le chiavi della casa di Downing Street. Il politico ha ringraziato pubblicamente i suoi elettori e ha detto che non darà il loro sostegno sempre per scontato.

Lo slogan della sua campagna elettorale d'altronde era abbastanza chiaro, in quanto recitava "Get Brexit done" (Faremo la Brexit), e mostrava quindi tutta la convinzione dei conservatori di voler porre fine al rapporto che lega UE e Regno Unito.

Per Johnson in questi ultimi tre anni ci sono state moltissime assurdità, a cui lui adesso si augura di poter porre fine. Soddisfazione per l'elezione del neo premier britannico è stata espressa anche da Charles Michel, presidente del Consiglio della UE, il quale si augura che il Parlamento inglese ratifichi al più presto l'accordo.

Vola la sterlina

Nel frattempo la sterlina, valuta ufficiale di tutto il Regno Unito, sta letteralmente volando sui mercati finanziari. Il partito laburista comunque tiene ancora a Londra, dove ha conquistato 49 seggi su 73. Shock anche per i liberaldemocratici, in quanto la neo-leader del partito, la 39enne Jo Swinson, non è riuscita a far avanzare il suo partito chiaramente anti-Brexit ed è stata bocciata al collegio di Est Dunbartonshire.

La Swinson ha annunciato le sue dimissioni da leader dei liberaldemocratici. Intanto la Scozia ha annunciato che è pronta ad effettuare una secessione dall'Inghilterra e chiede un secondo referendum sull'indipendenza. Nel frattempo l'obiettivo del nuovo Primo Ministro sarà prima di tutto quello di rinsaldare l'economia inglese, in secondo luogo risolvere i problemi che affliggono le città e le comunità rurali.