L'Espresso ha condotto un'inchiesta sui finanziamenti al partito di Giorgia Meloni Fratelli d'Italia. Si scava nel mondo degli imprenditori e costruttori romani, tra tutti l'imprenditore romano Luca Parnasi. L'inchiesta vuole far luce sui rapporti di FdI con il gruppo dei conservatori europei, con gli ultraconservatori statunitensi, e con altre fondazioni che hanno finanziato nel tempo il partito di destra.

Giorgia Meloni è la leader Politica del momento, e i recenti sondaggi la incoronano come il politico più apprezzato dai cittadini italiani, dopo il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, e prima di Matteo Salvini.

Il suo partito Fratelli d'Italia nelle ultime settimane ha superato il 10% nei sondaggi ed ha scelto in Europa di far parte dell'Ecr, European Conservatives and Reformist, importante gruppo europarlamentare che conta 62 deputati e raccoglie finanziamenti pubblici da Bruxelles.

Sede in via Ottaviano sarebbe stata acquistata a un prezzo di favore

Chi finanzia Fratelli d'Italia? A questa e ad altre simili domande ha tentato di rispondere L'Espresso, che ha indagato sui finanziamenti del partito. Secondo i giornalisti ci sarebbe stata una cena con alcuni lobbisti lo scorso 12 novembre a Bruxelles in un albergo lussuoso del centro. L'inchiesta indaga anche sulle fondazioni vicine agli ultraconservatori americani, e su quelle collegate al partito conservatore europeo, di cui FdI fa parte.

Ma c'è anche dell'altro, come l'acquisto a un prezzo ritenuto dai giornalisti favorevole della sede che un tempo ospitava il Movimento Sociale Italiano, in via Ottaviano.

Altri finanziamenti provengono, secondo l'inchiesta, dalla fondazione New Direction, fondata dall'ex premier britannico Margareth Tatcher, grazie alla mediazione di Raffaele Fitto, che ha accompagnato l'entrata di Fratelli d'Italia nell'eurogruppo europeo dei conservatori.

Tra i finanziatori italiani Parnasi e Armellini

In Italia invece i finanziatori sono altri, piccoli e grandi imprenditori, costruttori romani come Luca Parnasi: proprio quest'ultimo, secondo il settimanale d'inchiesta, avrebbe versato 50mila euro al partito di Giorgia Meloni, tramite la società Pentapigna, di proprietà dell'imprenditore, che recentemente è finita sotto inchiesta per corruzione e finanziamento illecito.

E a confermarlo ci sarebbe una foto della ricevuta che viene pubblicata come prova. Alla tesoreria della Camera però non risulterebbe questo finanziamento, nonostante il partito abbia risposto di aver depositato tutta quanta la documentazione presso la Corte dei Conti.

Nella lista figura anche Angiola Armellini, immobiliarista che nel 2014 era stata indagata per una maxi evasione fiscale, che avrebbe versato 20 mila euro. E poi Sergio Scarpellini, palazzinaro venuto a mancare l'anno scorso, che è stato coinvolto nello scandalo di Raffaele Marra, ex braccio destro del sindaco di Roma Virginia Raggi. Ci sono anche i costruttori Santarelli, azienda che fa parte del gruppo Mezzaroma, e le imprese che fanno parte del gruppo Navarra, molto attive negli appalti pubblici.