Sul Mes, quest'oggi, il premier Giuseppe Conte ha riferito alla Camera dei Deputati e al Senato ed ha chiarito molti punti, respingendo le accuse di alto tradimento delle opposizioni. Sul Meccanismo europeo di Stabilità sono arrivate moltissime critiche da parte delle opposizioni, a cui il premier ha risposto con il suo discorso in Aula, sottolineando che le accuse ai suoi danni risultano infondate. E prima di andare via da Palazzo Madama, ha smentito ogni tensione o screzio con Luigi Di Maio.
Conte alla Camera
Il premier Conte ha aperto quest'oggi il suo intervento alla Camera sostenendo che la sua presenza fosse doverosa per spiegare a tutti quello che succedendo sul tema del Mes.
Dure le parole contro le opposizioni, in particolare Matteo Salvini e Giorgia Meloni, che avrebbero condotto una "capillare" e "insistita" campagna attraverso i social, al punto da averlo accusato di alto tradimento.
Giuseppe Conte ha sottolineato come queste accuse siano prive di ogni fondamento, altrimenti saremmo di fronte ad una ferita profonda alla "credibilità delle istituzioni democratiche”. In questo caso, infatti, avrebbe rassegnato immediatamente le sue dimissioni. Nel caso del Mes, dunque, l'opposizione dimostra "scarsa cultura delle regole", mancando di rispetto alle istituzioni.
Le parole di Conte su Di Maio
Dopo essere intervenuto anche al Senato, prima di lasciare Palazzo Madama Conte ha risposto ad alcune domande dei cronisti che gli chiedevano di eventuali screzi con il capo politco del Movimento Cinque Stelle, Luigi Di Maio, sul tema del Mes.
Conte ha risposto che non ci sono assolutamente problemi con il M5S ed ha sottolineato che sul Mes si sta costruendo un percorso
In merito al negoziato, che è ancora aperto, ci sono state delle criticità sollevate anche dai Cinque Stelle, ma il governo è determinato fino all'ultimo per poterlo migliorare, nell'interesse dei cittadini italiani, tenendo conto di una "logica di pacchetto".
A suo avviso, quindi, non c'entra nulla il Ministro degli Esteri: "Quindi, assolutamente, cosa c'entra Di Maio?"
Conte nega che nelle sue informative in Parlamento ci sia stato un attacco personale a Di Maio, nonostante quest'ultimo abbia espresso delle criticità per conto del M5s su un negoziato piuttosto difficile. Secondo il premier, però, sono comprensibili, data la complessità del tema.
E aggiunge che bisogna lavorare sui profili che presentano più criticità, fino ad arrivare alla chiusura del negoziato. Il premier afferma, inoltre, che ci sono ancora questioni aperte sul funzionamento del Meccanismo europeo di Stabilità e rassicura che il Parlamento si pronuncerà solamente una volta che le decisioni sul negoziato diventeranno definitive.