Dopo una lunga attesa, il Senato ha finalmente accettato la proposta avanzata dal Comitato Lina Merlin: porre un busto bronzeo della senatrice a Palazzo Madama per commemorare la sua straordinaria opera Politica in favore delle donne, dei più deboli e delle classi lavoratrici. La notizia è stata resa nota nella mattina di ieri nel corso di una conferenza stampa che si è tenuta a Palazzo Moroni, sede del Comune di Padova.

Primo busto femminile in Senato

A dare la notizia del busto in onore di Lina Merlin sono stati, oltre al sindaco di Padova Sergio Giordani e all’assessore Diego Bonavina, le esponenti del 'Comitato Lina Merlin, la Senatrice' come l'ex senatrice Laura Puppato, presidente del comitato insieme a Paola Lincetto, la portavoce Anna Maria Zanetti, Milvia Boselli, del comitato Pari Opportunità e Annalisa Oboe, pro-rettrice dell’Università.

È stato annunciato anche il nome dello scultore a cui sarà affidata la realizzazione dell’opera, il padovano Ettore Greco. Secondo le previsioni del Comitato Merlin, l’opera potrebbe essere pronta per essere portata a palazzo Madama per il prossimo ottobre, che è anche il mese di nascita della senatrice veneta.

È stata la stessa Elisabetta Casellati, Presidente del Senato della Repubblica, a sottolineare nella lettera di accettazione come Merlin abbia “illustrato la storia della nostra Repubblica con il suo impegno per la tutela dei diritti delle donne”. Realizzare un busto commemorativo non può che essere un giusto riconoscimento per una delle figure politiche più alte del Novecento italiano.

Chi era Lina Merlin

Un traguardo importante, dal momento che si tratterà del primo busto di una donna politica in Senato. Ma è soprattutto significativo il fatto che sia stata scelta proprio Lina Merlin. Sebbene il suo nome sia legato principalmente alla legge n.75 del 1958, che chiuse le case di tolleranza e liberò migliaia di donne dalla schiavitù dei bordelli, l’importanza della sua figura politica non può essere limitata a questa sola, legge per quanto importante.

Socialista, partigiana e antifascista, Angelina Merlin fu anche tra le ventuno donne ad essere elette nell'Assemblea Costituente nel 1946. È a lei che si devono, tra l’altro, l'importante dicitura dell’articolo 3 della Costituzione “senza distinzione di sesso”, parole fondamentali nel definire le successive norme in tema di parità di diritti tra uomini e donne.

Progetti futuri del Comitato Merlin

Dopo la collocazione di una targa marmorea sulla facciata della casa in cui visse, sita in piazza dei Signori e dopo l'intitolazione di un parco in via Aganoor, avvenuti entrambi nel 2005, continuano le celebrazioni in onore di una figura chiave della storia repubblicana italiana.

In attesa della realizzazione effettiva del progetto, il ‘Comitato Lina Merlin, la Senatrice’ esprime la sua soddisfazione per l’obiettivo raggiunto sottolineando come "c’è grande bisogno nel nostro Paese di modelli di vita e di politica come quelli che ha simboleggiato Lina Merlin con la sua attività quarantennale a favore della democrazia e dei diritti di donne, bambini, lavoratori e lavoratrici”.

Ecco perché il prossimo passo sarà quello di lanciare la proposta di una ‘Fondazione Lina Merlin’, con l’idea di coinvolgere istituzioni sia private che pubbliche per continuare idealmente la sua attività politica e culturale.