Nella serata di ieri 31 gennaio Matteo Renzi è stato ospite di Otto e mezzo condotto da Lilli Gruber. Nel corso della trasmissione di La7, il leader Italia Viva ha avuto modo di soffermarsi su vari argomenti di attualità Politica.

Particolarmente duro è stato il suo commento relativo agli attacchi che Matteo Salvini aveva fatto nei confronti del governo, il quale secondo il leader leghista non avrebbe preso adeguati provvedimenti rispetto alla necessità di limitare gli accessi alle frontiere per arginare la possibile diffusione del coronavirus. Un punto di vista che non ha trovato affatto l'approvazione di Matteo Renzi.

Secondo Matteo Renzi sul coronavirus vanno messe da parte le polemiche dei partiti

Nel corso della trasmissione Lilli Gruber ha messo in risalto il fatto che Giuseppe Conte ha chiesto responsabilità a tutti nel fronteggiare la possibile emergenza legata al coronavirus. "Salvini - ha commentato la conduttrice - da questo orecchio non ci vuole sentire". A quel punto ha chiesto a Matteo Renzi di esprimere il proprio punto di vista su quello che è stato, al momento, il comportamento dell'esecutivo di fronte al problema coronavirus. "Il governo - ha evidenziato il leader di Italia Viva - si sta comportando bene ed in fasi come queste occorre mettere da parte tutte le polemiche dei partiti".

Matteo Renzi, successivamente, è passato all'attacco nei confronti del leader della Lega: "Salvini sceglie la strada dell'irresponsabilità, però questa non è faccenda da populisti".

"Non è faccenda - ha proseguito - dove fare un post per rendere qualche likes su Facebook. Questa è una roba seria. Non bisogna avere atteggiamenti di psicosi, non né di sottovalutazione".

Matteo Renzi parla di un Salvini che citofona all'Italia

Il numero uno di Italia Viva ha inteso manifestare tutta la propria stima nei confronti di chi ha le competenze scientifiche per affrontare il problema.

"Bisogna - ha affermato - seguire i dottori e non gli apprendisti stregoni. Da questo punto di vista l'Italia ha il massimo della scienza, cioè lo Spallanzani, i vari istituti, i vari dottori. Sono veramente il top, il non plus ultra". "La questione - ha proseguito - è complessa e complicata. Va gestita con grande intelligenza, ma mai soffiare sul fuoco delle paure".

Dopo questo concetto, Matteo Renzi ha infine attaccato il leader della Lega, riagganciandosi all'ormai famosa questione della 'citofonata' a casa del ragazzo tunisino a Bologna per sincerarsi se spacciasse o meno. "Salvini - ha evidenziato Renzi - sta citofonando agli italiani esprimendo tutte le paure e le preoccupazioni su una cosa su cui, invece, occorre buonsenso".