"Liliana Segre non la sopporto. Anche voi ragazzi non fatevi fregare da questi personaggi in cerca di pubblicità". Sarebbe questa la frase pronunciata da una professoressa di Firenze che insegna in una scuola media nel quartiere di Coverciano. A riportare la notizia è La Nazione che aggiunge numerosi dettagli: la vicenda sarebbe accaduta proprio lunedì 27 gennaio, in occasione della giornata della memoria della Shoah.
La scoperta e la diffusione nella chat Whatsapp dei genitori
L'indignazione dei ragazzi è stata trasferita ad alcuni genitori che poi ne hanno parlato tra di loro nella chat di Whatsapp che viene usata da padri e madri per organizzare gli impegni dei figli e parlare di temi riguardanti la vita della classe.
I genitori si sono rivolti al dirigente scolastico dell'Istituto e - a quanto si apprende - la docente è stata costretta a tornare in classe e chiedere scusa agli alunni per la sua frase e per avere offeso la senatrice Segre, sopravvissuta all'Olocausto. I ragazzi, già nella giornata del 27 gennaio, avevano interrotto la docente esprimendo il loro sconcerto per quanto la professoressa stava dicendo in classe. Pare che la docente abbia anche sostenuto che pure suo nonno era stato in un campo di concentramento ma che non è andato in giro a dirlo con tutti. Con la chiosa "ora non andate a casa a dire ai vostri genitori che sono razzista e antisemita".
Il ministro Azzolina sulla Segre: la scuola è la sua scorta
La reazione della ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina non si è fatta attendere. Ha definito gravi e ingiustificabili le parole della docente. E ha evidenziato che, proprio in questo momento storico in cui gli episodi di intolleranza sono purtroppo al'ordine del giorno, la scuola deve essere un veicolo attraverso il quale trasmettere 'messaggi di pace e di inclusione".
E la Azzolina ha voluto rivolgere un abbraccio affettuoso a Liliana Segre ribadendo che "la scuola è la sua scorta".
E' intervenuta anche Anna Ascani, viceministro dell'Istruzione, che ha dichiarato che se fossero confermate le parole dell'insegnante - che si stanno verificando attraverso l'Ufficio scolastico regionale - sarebbero inaccettabili.
"La Segre - sostiene la Ascani - non va di certo in giro per cercare pubblicità personale ma svolge una missione perchè questo non succeda mai più". La Ascani ha invitato tutti ad ascoltare il discorso della senatrice Segre al Parlamento Europeo. "Se lo facesse anche quell'insegnante di sicuro - conclude la viceministra - non farebbe più quel tipo di discorsi a scuola".
Questa polemica attorno alla Segre, segue di pochi giorni quella di Alessandra Mussolini che aveva invitato la stessa Segre "a non fomentare odio verso il Fascismo".