Braccio di ferro tra la Conferenza Episcopale Italiana e Palazzo Chigi sulla questione delle messe che restano ancora vietate anche nella fase 2. Illustrate infatti dal presidente del Consiglio Giuseppe Conto le misure adottate dal governo per la cosiddetta Fase 2 per contrastare la diffusione del contagio da Covid-19, che escludono ad oggi la possibilità di poter tornare a celebrare la messa in presenza dei fedeli.

A pochi minuti dalla conferenza stampa del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, è stata diffusa una dura nota della Conferenza Episcopale Italiana con la quale si afferma che in questo modo viene compromessa la libertà di culto.

I vescovi italiani, nella comunicazione diffusa questa sera, fanno inoltre riferimento alle parole della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese che il 23 aprile scorso in una intervista ad Avvenire aveva affermato che erano allo studio misure per permettere l’esercizio della libertà di culto

Cei a Conte: 'Esclusione arbitraria della celebrazione messe'

La Conferenza Episcopale Italiana nel commentare che le misure anticipate da Giuseppe Conte escludono in modo arbitrario la possibilità di celebrare Messa con il popolo, ci tiene a precisare che a Palazzo Chigi spetta dare disposizioni in ambito sanitario per contenere la pandemia in atto, mentre la Chiesa è chiamata ad organizzare la vita della comunità cristiana in piena autonomia.

Per le celebrazioni della ultima Settimana Santa sia Papa Francesco che molte diocesi hanno fatto ricorso a modalità telematiche per restare in contatto con i propri fedeli.

Pronta la replica del presidente del Consiglio Giuseppe Conte che in una comunicazione in risposta alla vibrata nota della Conferenza Episcopale Italiana ha fatto presente di aver preso atto della comunicazione della Cei e che, nel confermare quanto già detto nella conferenza stampa di questa sera, sottolineando inoltre che nei prossimi giorni verrà studiato un protocollo d’intesa che possa consentire al più presto ai fedeli di prendere parte alle celebrazioni liturgiche in condizioni di massima sicurezza dal punto di vista della prevenzione del contagio da Covid-19.

Conte: 'Funerali consentiti con massimo 15 persone'

Se le messe sono ancora precluse non così per le esequie. I funerali infatti nella fase due saranno consentiti, possibilmente all’aperto, con un massimo di quindici persone. Nel corso della conferenza stampa i presidente del Consiglio ha espresso il suo dolore per i divieti richiesti dalle esigenze sanitarie che non hanno consentito a molte persone che hanno avuto delle scomparse di poter accompagnare i loro cari.