Il 21 aprile si è aperto con un post del premier Giuseppe Conte. Sulla sua pagina Facebook, il presidente del Consiglio ha annunciato come sia al vaglio del governo e dei tecnici un possibile piano di riaperture delle attività produttive e non solo a partire dal 4 maggio. Una comunicazione molto attesa dagli italiani che, nelle ultime settimane, avevano più volte ricevuto le informazioni del premier attraverso messaggi diffusi in diretta dalle tv sugli schermi degli italiani. Proprio il presenzialismo televisivo di Giuseppe Conte è finito nel mirino della critica di cui, da tempo, fa parte anche Vittorio Feltri.

Il giornalista, servendosi sul suo profilo Twitter, è tornato proprio su questo punto con la sua penna particolarmente pungente nei confronti del presidente del Consiglio.

L'Italia in attesa della la fase 2

Il coronavirus, come è noto, sta avendo ripercussioni anche sui settori economici del Paese. La necessità di assicurare il distanziamento sociale ha bloccato il motore produttivo. Giuseppe Conte lo sa bene e per questo, utilizzando i suoi profili social, ha inteso annunciare che c'è l'obiettivo di comunicare entro la fine della settimana in corso i dettagli sul programma di riaperture. Come annunciato dal premier, si vuole arrivare all'allentamento delle misure elaborando un piano che sia strutturato e articolato in maniera dettagliata.

Il programma sarà nazionale, ma si darà importanza a quelle che il premier ha definito "peculiarità territoriali". Molte di quelle che erano azioni e abitudini della quotidianità in ambito lavorativo potrebbero essere ripensate per ridare vigore all'economia limitando il rischio di contagio.

Feltri ironicamente preoccupato per Conte

Giuseppe Conte, stavolta, ha perciò scelto la strada dei social network per annunciare agli italiani i programmi del suo governo e l'evoluzione del problema coronavirus. Il post è arrivato al mattino presto. Alle 10.43 è, invece, arrivato il tweet di Vittorio Feltri. Il giornalista, mai tenero, nei confronti del premier, ha scelto l'arma dell'ironia per mettere in evidenza il presenzialismo televisivo del capo del governo e le sue scelte comunicative.

"Sono già venti minuti - ha twittato - che Conte non parla in tv. Che stia male?". Una frase ironica che ha scatenato le reazioni contrastanti di quanti hanno replicato al post pubblicato da Feltri. Scenario ampiamente conosciuto considerato che, già in altre occasioni, le opinioni espresse senza peli sulla lingua dal direttore di Libero non favoriscono certo pensieri asettici sui concetti da lui esternati senza particolari giri di parole.