Roberto Saviano ha espresso un duro giudizio sul sistema Lombardia. In un editoriale pubblicato su Le Monde, lo scrittore ha evidenziato come la regione più ricca d'Italia sia stata, in realtà, la meno preparata nell'affrontare l'epidemia.
Il giornalista ha criticato l'assetto sanitario, sottolineando una presunta attività delle organizzazioni criminali nella regione. Inoltre si è augurato che in futuro il sistema economico possa mettere al primo posto l'individuo e il suo benessere piuttosto che la ricchezza e la produttività.
L'articolo di Roberto Saviano per Le Monde
Nell'articolo scritto per il quotidiano francese, Roberto Saviano ha analizzato il caso Lombardia e ha ricordato il passato della regione, il "territorio di Silvio Berlusconi" e dell'ex Presidente della Regione Roberto Formigoni, condannato recentemente per corruzione in merito a presunti collegamenti tra potere regionale e sanità privata.
L'autore di "Gomorra" ha evidenziato come, gli errori commessi dalla sanità lombarda nei primi giorni dell'emergenza, abbiano accentuato gli effetti del contagio. A differenza della Lombardia, il Veneto invece ha saputo adottare un modello efficace, monitorando da vicino i pazienti asintomatici e riuscendo così a ridurre sensibilmente il numero delle vittime.
Lo scrittore partenopeo ritiene che, quando la pandemia sarà terminata: "Arriverà il momento di perseguire quanti hanno fallito nelle loro funzioni".
Il presunto sistema criminale in Lombardia
Nel suo articolo, Saviano ha denunciato presunti legami tra mafia e Politica e probabili infiltrazioni della criminalità organizzata nel sistema lombardo.
Ha ricordato che dieci anni fa, durante un suo intervento ad un programma televisivo, denunciò la penetrazione delle mafie nell'economia della regione, come aveva già fatto la mafia siciliana a partire dagli anni Settanta.
Pochi giorni dopo il suo intervento, in seguito a copiose polemiche politiche, nella stessa trasmissione ci fu la replica dell'allora Ministro dell'Interno Roberto Maroni che rispose alle "accuse" dello scrittore.
Le contraddizioni della Lombardia
La Lombardia, secondo Saviano, ha pagato un prezzo molto alto per i difetti di un "sistema sanitario pubblico-privato misto", ritenuto fino a pochi mesi fa impeccabile. Lo scrittore ha sottolineato le difficoltà organizzative di questa realtà e il "dominio indiscusso di alcuni politici e gruppi di potere".
C'è stata anche una sottovalutazione dell'emergenza sanitaria. Inizialmente si è pensato solamente agli effetti economici e ci sono stati inviti ai cittadini a vivere normalmente al fine di soddisfare "un settore produttivo incapace di considerare il confinamento come possibile alternativa".
Saviano: 'Meglio morire di malattia o di recessione?'
Secondo Saviano, siamo davanti ad una regione che ha sempre invocato autonomia, e ad un partito (la Lega) che ha parlato sempre di secessione, e che nelle ultime settimane ha accusato il governo centrale di indecisione.
Questo per lui è un "comportamento disonorevole e criminale".
In chiusura del suo articolo, l'autore napoletano ha dichiarato che il mondo ce la farà a ripartire, visto che è sopravvissuto alla seconda guerra mondiale e ai totalitarismi. Ma adesso dovrà fare i conti con un sistema che predilige l'aspetto economico rispetto al benessere umano: "Siamo arrivati a questo dilemma; è meglio morire di malattia o di recessione?".
Saviano, le persone vengano prima
Per lo scrittore è necessario capire la grande posta in gioco della sfida europea. Bisogna pensare ad un nuovo modello di sviluppo, in cui la produttività e i conti in banca valgano meno delle persone, e in cui la sopravvivenza dell'individuo dipenda dal "mantenimento e dall'espansione dei nostri diritti".
E inoltre occorre capire che "l'azione politica ossessionata dal denaro è mortale e non genera ricchezza".