Elsa Fornero, ospite della trasmissione DiMartedì di La 7, si è espressa sulla necessità che l'Italia possa avere bisogno di una 'patrimoniale'. Rispondendo ad una domanda di Giovanni Floris, conduttore del contenuto televisivo, ha segnalato il fatto che l'alto debito pubblico potrebbe rendere necessario un intervento, sebbene questa, a suo avviso, dovrebbe essere la fase delle rassicurazioni per gli italiani. Quindi patrimoniale si ma in futuro non in una fase così delicata.
Allo stesso modo la Fornero ha manifestato delle perplessità rispetto all'idea che l'Italia possa permettersi di rifiutare i diversi miliardi di euro che l'Europa sarebbe pronta a mettere a disposizione tramite il Mes per affrontare le spese sanitarie derivate dalla pandemia (solo per questo particolare utilizzo l'Italia non sarebbe infatti costretta a fronteggiare le tante note condizionalità).
Fornero e Bersani favorevoli al Mes senza condizionalità
Ampliamento della ricettività sanitaria e necessità di finanziare la ripresa economica dopo lo stop forzato. Sono queste le due grandi necessità che, al momento, l'Italia sta rilevando in una fase storica che risulta la più complicata dal dopoguerra in avanti. I conti dello Stato, per via dell'alto deficit pubblico, non sono ottimi ed è per questo che Elsa Fornero, confrontandosi con Pierluigi Bersani, ha sottolineato quanto potrebbe essere importante non farsi abbindolare da posizioni regolate da un'ideologia retrograda sul Meccanismo Europeo di Stabilità. "Perchè - ha evidenziato - ci ostiniamo a dire che il ricorso al Mes per il finanziamento di spese sanitarie necessarie e senza condizioni noi lo rifiutiamo?"."Mi sembra - ha incalzato - una questione di principio solo perché è il Mes, mentre mi sembra un intervento dell'Europa che ci può dare una mano".
Opinione che, tra l'altro, trova condivisione da parte di Pierluigi Bersani. "Perché - ha detto l'ex leader del centrosinistra - siamo dei signori. Perché qui un conto è discutere di Mes, un conto dei soldi del Mes. Io sono dell'idea che prima di lasciargli 37 miliardi di cui 14 li abbiamo messi noi, mi preoccuperei di due cose: che non ci fossero condizionalità e che lo usassimo un po' tutti visto che tutti hanno un sovraccarico di spese in Europa".
Fornero dice si a patrimoniale, ma non ora
L'ex Ministro del governo Monti ha scelto di esprimere le proprie idee con cautela, sottolineando la delicatezza del momento. "Io - ha affermato - penso che, in questo momento, gli italiani abbiano bisogno di qualche certezza e di qualche rassicurazione" ha dichiarato l'ex Ministro del lavoro parlando di una possibile patrimoniale.
Da tempo si solleva la possibilità che chi ha più ricchezza potrebbe dare una mano attraverso la così detta 'patrimoniale', al riguardo la Fornero ha spostato la questione a più avanti evidenziando però come prima o poi un intervento sui patrimoni a suo avviso verrà fatto.
Rispondendo di fatti ad una domanda di Giovanni Floris la Fonero ha delineato in maniera netta lo scenario che potrebbe attendere l'Italia: "Avendo un debito delle dimensioni che abbiamo e che aumenterà fortemente nei mesi a venire prima o poi un intervento straordinario sul debito, una qualche forma di consolidamento o forma di trasferimento dalla ricchezza privata a riduzione del deficit, lo dovremo fare".
Tuttavia, la Fornero ha anche evidenziato l'inopportunità del momento: "A me, in questo momento, la discussione sembra sbagliata. Adesso dobbiamo dare certezze",